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Francia: l’esito del primo turno delle presidenziali nei titoli dei giornali, tra preoccupazioni e domande sul possibile risultato del ballottaggio

“Macron-Le Pen, un nuovo duello” titola oggi Le Figaro (come anche Le Monde sul suo sito). I francesi sono andati a dormire ieri sera già sapendo che cosa li aspetterà nei prossimi 15 giorni perché, dalle urne chiuse alle 20, è emerso con chiarezza il testa a testa. Le Figaro indica nell’editoriale le sfide con cui dovrà misurarsi Macron nelle prossime settimane ma ne dà per certa la vittoria. Le Monde invece parla della “sensazione di vedere confermata una nuova divisione” tra “la Francia dei dirigenti e dei pensionati contro la Francia dei dipendenti e dei lavoratori, le città contro la periferia, l’integrazione europea contro la sovranità nazionale”. “Questa volta fa veramente paura” è invece il titolo di Liberation che nell’editoriale ricorda come Macron cinque anni fa avesse promesso di “ridurre a zero il voto dell’estrema destra” mentre invece oggi, sommando i voti di Le Pen e di Zemmour, si vede che “più del 30% di francesi ha votato per gli eredi del Front National”. Prudente anche La Tribune nei confronti del “match di ritorno” Macron–Le Pen, che però avrà tratti molto diversi: quella di Macron è una “vittoria nella delusione”, “perché sembra quasi impossibile governare un popolo i cui due terzi degli aventi diritto di voto sono in rottura, o con un voto estremo o con l’astensione”. Per il quotidiano La Croix, ora “si apre una nuova campagna elettorale”, con un Macron favorito per il secondo turno, ma l’estrema destra “a un livello senza precedenti”.
Da oltre Manica la delicatezza della situazione è chiara e si guarda al 24 aprile: le prossime saranno due settimane di campagna “brutale” per il futuro del Paese, scrive The Guardian, mentre The Times parla già di sondaggi che danno differenze esili e di risultato “completamente aperto”. Per l’Independent, Marine Le Pen “potrebbe essere molto più vicina a sfrattare Emmanuel Macron, più di quanto chiunque potesse pensare in precedenza”.
Lo spagnolo El Pais apre sulle elezioni francesi e parla di un Macron che “resiste” e di “avanzata tenace dell’estrema destra”, oltre che della “débacle” della socialista Hidalgo. Anche El Mundo titola “Macron resiste alla spinta di Marine Le Pen” e ipotizzando Le Pen presidente parla di “pericolo di un’altra Ungheria all’interno dell’Ue”.
In Germania il Faz in apertura ha la foto di Macron e descrive il risultato del voto francese “come se Spd e Cdu fossero scomparsi”: Macron è rimasto “bello solo, nel mezzo”, dopo aver attirato un elettorato filoeuropeo a sinistra e a destra del centro, con gli ex partiti di governo sinistra e destra senza più alcun ruolo e l’estrema destra uscita rafforzata dal voto. Die Zeit on line titola “Nel tempo dell’inimmaginabile”: dopo la vittoria degli estremisti e la polverizzazione dei partiti di destra e sinistra, ora Emmanuel Macron “deve convincere gli elettori” di questi partiti: “Perché se vincesse Marine Le Pen sarebbe un disastro, e non solo per la Francia”.
Il New York Times legge l’esito del voto francese come “il perdurante fascino delle correnti nazionaliste e xenofobe in Europa”. E afferma: “Una Francia anti-Nato e più filo-russa in caso di una vittoria finale di Le Pen causerebbe profonda preoccupazione nelle capitali alleate e potrebbe spezzare la risposta transatlantica unita all’invasione russa dell’Ucraina”.

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