Nella Domenica delle Palme, che apre la Settimana Santa culminante nella Pasqua, la Chiesa ricorda l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, osannato dalla folla che lo saluta agitando rami di palma. Per questo la liturgia della Domenica delle Palme è iniziata con la tradizionale processione nella piazza antistante il duomo di Bressanone, dove il vescovo Ivo Muser ha benedetto i rami di ulivo portati poi a casa dai fedeli quale simbolo di pace.
Nell’omelia durante la celebrazione in duomo il vescovo di Bolzano-Bressanone ha ricordato che “l’entrata di Gesù a Gerusalemme sul dorso di un’asina è il simbolo di un’impotenza terrena, ma rappresenta allo stesso tempo anche la fiducia nella potenza di Dio.” Mons. Muser ha specificato che “non sono i violenti, gli integralisti, coloro che seminano paura, gli estremisti, gli arroganti a rendere umano il nostro mondo. Gesù vuole conquistarci alla sua alternativa: Egli è la non-violenza, la bontà, la verità, la fedeltà, la devozione e la certezza che Dio stesso è tutto questo”.
In questo contesto il vescovo si è soffermato sulla tragedia in Ucraina, dove “i carri armati, le armi, le bombe e il terrore la fanno da padroni. Si lasciano dietro ciò che ogni guerra porta con sé: distruzione, devastazione, umiliazione, violazione della dignità umana, fuga, paura, morte”. Proprio la processione delle Palme, ha specificato mons. Muser, “vuole essere l’immagine che noi contrapponiamo in modo consapevole a questa tragedia: noi professiamo la nostra fede nel Re della Pace sul dorso d’asino. Impariamo la pace da lui, gli chiediamo la conversione delle persone che vogliono e fanno la guerra in Ucraina, ci mettiamo dalla parte delle molte vittime, chiediamo di essere capaci di pensieri, parole e segni di riconciliazione”. Questo impegno è sintetizzato in un’invocazione che tocca ciascuno di noi: “Signore, rendimi uno strumento della tua pace!”, ha concluso il vescovo.