“L’Italia è il principale Paese di destinazione dell’emigrazione ucraina in Europa, con 235mila residenti regolari. In seguito allo scoppio della guerra, molti di essi hanno dovuto lasciare il posto di lavoro perché richiamati alle armi o trattenuti in patria. Per questo motivo, è necessario garantire loro la conservazione del posto di lavoro ed esorta il governo italiano a concertare con i partner dell’Ue un piano di accoglienza dei rifugiati secondo criteri di equa ripartizione, superando i vincoli delle convenzioni di Dublino”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, Tiziano Treu, commentando un ordine del giorno approvato all’unanimità dall’Assemblea del Cnel su proposta dell’Organismo nazionale di coordinamento delle politiche di integrazione degli stranieri istituito presso lo stesso Cnel.