Sport e diabete: al via dal Messico la pedalata “In viaggio… verso l’Alaska”

Ph. Sir

Cinque coppie di ciclisti amatori, che si passeranno il testimone secondo un itinerario prestabilito, partiranno il 10 aprile da Trincheras-Caborca, in Messico, dove Mauro Talini perse la vita. Si stima che raggiungeranno Prudhoe Bay in Alaska dopo 93 giorni e 9.300 km percorsi.
L’iniziativa è delle
associazioni “Ancora in viaggio. Diabetes no limits. Povertà no limits” e “Aniad” (Associazione nazionale atleti con diabete), che presenteranno il 6 aprile nella sede del Coni al Foro Italico il progetto “In Viaggio… Verso l’Alaska”. Una iniziativa basata su tre temi: diabete, ambiente, sicurezza stradale. La solidarietà di questo progetto è rivolta alla volontà di continuare la “missione” di Mauro Talini nel voler aiutare e prendersi cura dei dei “bambini e dei ragazzi“ dei Centri sociali, dove le Missionarie dell’Immacolata Padre Kolbe operano da diversi anni e sostenere il progetto “Arco Iris de L’Alegria”, a Montero Santa Cruz Bolivia.
“Raggiungere l’Alaska in bici, ripartendo dal Messico, Trincheras-Caborca, luogo dove Mauro Talini perse la vita, non vuole essere un ‘terminare il suo viaggio’ perché Mauro è ‘ancora in viaggio’ – dice Massimiliano Talini, presidente dell’associazione Ancora in Viaggio Diabetes no limits. Povertà no limits – e in qualche modo lo sarà sempre, ma vuole essere una continuazione del progetto fedele ai principi ispiratori di una eredità ricevuta ma anche attualizzata oggi”. Marcello Grussu, Presidente dell’Aniad sottolinea che “alcuni dei protagonisti di questa impresa sono persone affette da diabete di tipo 1, esattamente come lo era Mauro”. “Con la loro presenza e partecipazione contribuiranno a sfatare falsi miti e pregiudizi che ancora esistono sulla patologia, consolidando l’idea che il diabete non è un limite a prescindere, ma che se si è capaci di sviluppare adeguate conoscenze e competenze, la malattia può essere assolutamente ben gestita, e non impedisce la realizzazione dei propri sogni e delle proprie passioni”. “Ciò che occorre inoltre è un accesso alle cure coerente ed adeguato visto il persistere di grandi e gravi difficoltà nelle regioni più povere del mondo per approvvigionarsi dei quantitativi di insulina necessari”.

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