“Creare ponti e distruggere barriere è il nostro modo umile, ma concreto, di seminare la pace nel terreno della nostra quotidianità. Preparare qualcosa di nuovo e crederlo possibile è il segno di speranza che, insieme, vogliamo offrire a questa terra astigiana che ci accoglie tutti, per nascita o adozione”. Lo sottolinea il vescovo di Asti, mons. Marco Prastaro, nel messaggio inviato alla comunità islamica alla vigilia dell’inizio del Ramadan.
Il presule coglie l’occasione per “rinnovare i sentimenti di stima, amicizia e vicinanza di tutta la comunità cattolica astigiana, con l’auspicio che questo periodo di digiuno, preghiera e condivisione, a voi tanto caro, vi sia spiritualmente proficuo”. “Gli allentamenti delle restrizioni anti-Covid – osserva il vescovo – vi consentiranno certamente di ritrovare e vivere pienamente la dimensione comunitaria propria di questo tempo forte del calendario islamico: ne gioisco con voi e per voi, assicurandovi, allo stesso tempo, le mie preghiere per quanti hanno maggiormente sofferto gli effetti della pandemia”. “Una gioia – prosegue mons. Prastaro – purtroppo adombrata dalle preoccupazioni per la guerra che sta seminando morte e distruzione in Ucraina, costringendo milioni di persone, soprattutto donne e bambini, ad abbandonare la loro terra”. “Sono certo che, in questo Ramadan, si moltiplicheranno le vostre suppliche per invocare da Dio il dono della pace, salam”, aggiunge il vescovo, che assicura: “Noi pregheremo con voi, in profonda comunione spirituale e unità di intenti, sostenuti dall’intima convinzione che, come affermato da Papa Francesco, ‘La preghiera ha un grande potere, e può cambiare il mondo. Pregare è portare il palpito della cronaca a Dio perché il suo sguardo si spalanchi sulla storia’”. “Amici, in questi anni abbiamo imparato a conoscerci e apprezzarci e, giorno dopo giorno, abbiamo saputo tessere legami di fraternità”, conclude mons. Prastaro: “Che Dio, il Misericordioso, benedica le vostre famiglie e le vostre comunità e vi doni la sua pace. Ramadan Karim! Ramadan generoso!”.