“Stanno arrivando anche da noi un po’ di minori, alla spicciolata, mentre noi, come Aibi, stiamo aspettando di avere indicazioni precise per portare in Italia minori delle case famiglia con i loro educatori”. A dirlo al Sir è il presidente di Aibi-Amici dei Bambini, Marco Griffini. “Dei 100mila minori, ospitati negli istituti in Ucraina, chi aveva una famiglia è tornato con i genitori per andare via insieme. Molti, infatti, non sono abbandonati: prima vivevano in famiglie indigenti e per evitare l’abbandono vanno in istituto come sostegno alla famiglia. Invece, i minori abbandonati stanno viaggiando in questo momento insieme con i loro educatori”, precisa Griffini. “I servizi sociali ucraini a noi nello specifico hanno chiesto di accogliere in Italia tre case famiglia con i loro educatori, attualmente in Polonia e Moldova. In Italia abbiamo già reperito le strutture e stiamo cercando di capire come portarli qui. Vorremmo evitare loro l’odissea che stanno facendo le famiglie con file lunghissime alla dogana. Stiamo notando una mancanza di coordinamento. L’obiettivo è collocare questi ragazzi non divisi, in famiglie, ma insieme in gruppi, come sono abituati a vivere”, prosegue il presidente di Aibi. “Non sappiamo il futuro di questi minori. Noi ci stiamo impegnando con i servizi sociali ucraini a fornire delle relazioni periodiche mensili sull’accoglienza in Italia”, conclude Griffini.