“Ragionevolezza, dignità e bellezza”: sono questi i principi-cardine di “un’agenda di ispirazione cristiana” in politica, da offrire anche a chi non si professa credente. Ne è convinto il card. Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, che ha concluso con la sua ampia e articolata “lectio” il seminario “‘Ditelo sui tetti’ (Mt 10,27). Pubblica agenda sussidiaria e condivisa”, che si è svolto all’Angelicum di Roma con la partecipazione di circa 70 associazioni. La ragionevolezza, la dignità e la bellezza, ha spiegato il cardinale, sono “i parametri di ciò che è umano, di ciò che è propriamente umano, alla luce della fede cristiana. Tutto ciò coincide con ciò che è propriamente e autenticamente cristiano. E queste sono a mio avviso le caratteristiche sulle quali fare leva perché il cristianesimo, la Chiesa, i cristiani possano oggi ispirare pensieri e opere in seno al contesto sociale; e così incidere non soltanto a livello privato, ma anche pubblico e p0litico”. Oggi, l’analisi di Parolin, “siamo in presenza di un travaglio profondo, che tocca le stesse radici dell’essere umano nelle sue dimensioni fondamentali e che tenta di erodere le categorie previe senza proporne di nuove, un distruggere senza costruire, nella menzogna o nell’illusione di presentare come evoluzione un processo che altro non è che un impoverimento e un indebolimento dell’essere umano. Causa e sintomo, al tempo stesso, di questa crisi antropologica è il fatto che non soltanto l’uomo non sa più chi egli sia; la cosa ancor più grave è che abbia smesso di domandarselo”. In questo modo, “si finisce per muoversi in ordine sparso, confuso, senza una chiara direzione e, più che arricchire l’uomo, non si fa altro che degradarlo”.