“Per la prima volta dall’inizio della guerra il prezzo del grano scende dell’8% in un solo giorno ma si riducono anche le quotazioni sul mercato di mais (-2%) e soia (-0,2%) destinate all’alimentazione animale, nonostante il permanere delle tensioni internazionali con lo stop alle esportazioni deciso dall’Ungheria e dall’Ucraina e le difficoltà dei trasporti dal Mar Nero dovute al conflitto tra Russia e Ucraina”. Lo evidenzia l’analisi della Coldiretti alla borsa merci future di Chicago che rappresenta il punto di riferimento mondiale del commercio delle materie prime agricole. “Un andamento – sottolinea la Coldiretti – che non significa il superamento delle difficoltà, ma piuttosto l’accresciuto interesse sul mercato delle materie prime agricole della speculazione che ha approfittato degli alti valori raggiunti per realizzare profitti”. Le speculazioni, spiega la Coldiretti, “si spostano dai mercati finanziari in difficoltà ai metalli preziosi come l’oro fino ai prodotti agricoli dove le quotazioni dipendono sempre meno dall’andamento reale della domanda e dell’offerta e sempre più dai movimenti finanziari e dalle strategie di mercato che trovano nei contratti derivati ‘future’ uno strumento su cui chiunque può investire acquistando e vendendo solo virtualmente il prodotto”.