Il Consiglio panucraino delle Chiese e delle organizzazioni religiose invita la Nato, l’Onu, l’Unione europea, l’Osce e il Consiglio d’Europa ad adottare misure urgenti per stabilire una no-fly zone sull’Ucraina e per fornire alle forze armate ucraine equipaggiamento di difesa aerea. E’ quanto si legge in una Dichiarazione del Consiglio delle Chiese sui bombardamenti di obiettivi civili in Ucraina da parte degli “invasori” russi. “Dall’inizio dell’invasione militare su vasta scala del territorio sovrano dell’Ucraina da parte della Russia, abbiamo visto che gli aggressori russi hanno fatto ricorso ai metodi di guerra più cinici e proibiti dal diritto umanitario internazionale”, si legge nella dichiarazione rilanciata dal sito di informazione Risu. “A tutti gli effetti, la Russia sta combattendo contro la popolazione civile ucraina”. Le Chiese elencano tutti i siti colpiti dalla aviazione militare russa: aree residenziali, scuole, asili nido, ospedali per la maternità, ospedali e infrastrutture necessarie per la vita dei civili”, utilizzando “munizioni” vietate. Sono “esempi lampanti di crudeltà ingiustificata e aggressione sfrenata”. I bombardamenti non risparmiano “corridoi umanitari, autobus di evacuazione e persino ambulanze”. L’atteggiamento sprezzante della leadership russa nei confronti della vita umana lo si può vedere anche “nei confronti dei soldati russi gettati nella bocca della guerra” e nel flusso di persone costrette a migrare verso regioni più sicure del nostro Paese e della vicina Unione Europea. Ad essere bombardate – si legge ancora nella Dichiarazione – non sono solo infrastrutture e abitazioni, ma anche luoghi di culto.
Ad esempio, nel villaggio di Vyazivka, nella regione di Zhytomyr, gli invasori russi hanno distrutto la Chiesa della Natività della Beata Vergine, costruita nel 1862. A seguito del bombardamento russo del centro di Kharkiv il 2 marzo, la Cattedrale della Santa Dormizione della Chiesa ortodossa ucraina è stata danneggiata. Il 7 marzo, proiettili russi hanno danneggiato la Chiesa evangelica New Life a Izyum, nell’oblast di Kharkiv, e l’edificio della chiesa è stato completamente distrutto. Dopo il bombardamento, una chiesa ortodossa nel villaggio di Zavorychi, distretto di Brovary, regione di Kiev, ha preso fuoco. Ci sono state segnalazioni da vari fronti dell’invasione russa di bombardamenti di templi, anche quelli in cui si sono rifugiati i profughi. Anche il più grande santuario spirituale, la Cattedrale di Santa Sofia di Kiev, è stato minacciato di attacco. Per questo, il Consiglio panucraino delle Chiese e delle organizzazioni religiose ribadisce il suo appello alla Nato, alle Nazioni Unite, Unione Europea, Osce e Consiglio d’Europa, ad “agire immediatamente per stabilire una no-fly zone sull’Ucraina, al fine di proteggere la nostra più grande risorsa – le vite umane – e le infrastrutture civili dai bombardamenti”. Il Consiglio panucranico è composto da 15 chiese e organizzazioni religiose. Ne fanno parte le chiese ortodosse, greche e cattoliche, protestanti ed evangeliche, nonché associazioni religiose ebraiche e musulmane. Di conseguenza, rappresenta oltre il 95% di tutte le organizzazioni religiose in Ucraina.