(Strasburgo) “Preferiremmo discutere di diritti delle donne, ma per noi questi giorni sono segnati da bombe, esplosioni proiettili sparati dai russi invasori e dall’esercito terrorista sui nostri cittadini”: così Ivanna Klympush-Tsintsadze, membro del Verkhovna Rada e presidente della Commissione per l’integrazione dell’Ucraina nell’Ue, intervenendo in un seminario sui diritti delle donne organizzato dal Parlamento europeo. Nel suo racconto solo “dolore e un grido di aiuto”. Dolore per i 3,5 milioni di sfollati che la guerra ha creato in 12 giorni e un numero non ancora definibile di morti tra civili.
“Sappiamo che sono più di duemila, tra cui 38 bambini morti, ma ci sono città come Mariupol, Irpin vicino Kiev, come Volnovakha nella regione di Donetsk, come Charkiv, dove ancora non possiamo contare il numero esatto delle vittime”. Ha raccontato la devastazione e le condizioni disperate in cui vivono le persone: “Dimostreremo che è un genocidio contro gli ucraini ma non smetteremo di combattere”, ha assicurato, con voce ferma. In tutto questo “le donne non stanno zitte e sono pienamente coinvolte nella lotta”. E poi ha concluso: “L’appello che noi donne nel Parlamento ucraino facciamo: sia introdotta la no fly zone, mandateci assistenza militare massiccia e tutti coloro che condividono i nostri valori si mobilitino per fare azione di lobby. Gli ucraini proteggeranno la loro terra ma c’è bisogno di sostegno”.