“Vi radunate come cristiani delle differenti confessioni, appartenenti ad altre religioni e uomini e donne di diversi orientamenti di pensiero, tutti insieme, per manifestare solidarietà e vicinanza al popolo ucraino, oggetto di un’aggressione ingiusta e ingiustificata, che purtroppo sta facendo vittime innocenti tra i civili e sta devastando città e paesi di questa nazione. Allo stesso tempo, con il vostro convenire volete richiamare il bene della pace, tanto ferito oggi nel nostro mondo, in molteplici guerre, spesso dimenticate”. Ad affermarlo, come riporta un articolo del settimanale diocesano “il Ticino” arrivato oggi al Sir, è stato il vescovo di Pavia, mons. Corrado Sanguineti, nel suo messaggio letto da mons. Luigi Pedrini (vicario generale della diocesi di Pavia), in apertura della manifestazione “Pellegrini di pace”, svoltasi sabato 5 marzo, in piazza Duomo a Pavia, organizzata dal Servizio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della diocesi di Pavia, guidato da don Michele Mosa, e dal settimanale diocesano “il Ticino”, con l’adesione di diverse associazioni del mondo cattolico pavese ed altre realtà culturali e sociali della città. Un pomeriggio vissuto all’insegna di riflessioni, preghiere, solidarietà e vicinanza alla comunità ucraina afflitta dalla guerra e nella speranza di un domani migliore.
“Mi pare che un gesto come quello che oggi realizzate al centro della nostra città di Pavia – ha sottolineato il vescovo nel messaggio – si collochi nello spirito del messaggio di Papa Francesco, racchiuso nella sua enciclica ‘Fratelli Tutti’ sulla fraternità e l’amicizia sociale: davvero l’unica alternativa a un mondo sempre più diviso e dilaniato da guerre e violenze, con tutto il loro strascico di miseria e di morte che lasciano, è riconoscerci tutti fratelli, partecipi della stessa umanità e della stessa dignità di persone, figli dell’unico Padre. Speriamo e lavoriamo perché nei nostri tempi crescano in mezzo a ogni popolo autentici operatori di pace, appassionati e pazienti tessitori di fraternità, perché si possano realizzare le parole accorate di San Giovanni Paolo II: ‘Mai più la guerra, avventura senza ritorno, mai più la guerra, spirale di lutti e di violenza'”.
“Condivido quanto dichiarato dalla senatrice Liliana Segre, che ha affermato che mai si sarebbe aspettata, nel 2022, di risentire ancora risuonare il rumore dei cannoni nel cuore dell’ Europa – ha dichiarato Mario Fabrizio Fracassi, sindaco di Pavia, intervenuto alla manifestazione -. Quando le attribuimmo la cittadinanza onoraria di Pavia, due anni fa, la senatrice Segre si era augurata che non venissero più ripetuti i tragici errori commessi nel corso del Novecento. Purtroppo è successo ancora”.
Padre Alessandro Tovt, parroco della chiesa di San Giorgio a Pavia per i fedeli della comunità ucraina di rito greco-cattolico, ha raccontato le sofferenze del suo popolo, delle persone che a Pavia sono in ansia per i parenti rimasti in patria, dei profughi già arrivati e di quelli che giungeranno nei prossimi giorni.