Papa Francesco: Angelus, “felicità e libertà non stanno nel possedere, ma nel condividere”

(Foto Vatican Media/SIR)

“La felicità e la libertà vera non stanno nel possedere, ma nel condividere; non nell’approfittare degli altri, ma nell’amarli; non nell’ossessione del potere, ma nella gioia del servizio”. Lo ha detto Papa Francesco, ieri, all’Angelus in piazza San Pietro commentando il Vangelo della prima domenica di Quaresima. “Queste tentazioni accompagnano anche noi nel cammino della vita. Dobbiamo vigilare, non spaventarci – succede a tutti – e vigilare, perché spesso si presentano sotto un’apparente forma di bene. Infatti, il diavolo, che è astuto, usa sempre l’inganno”.
Il Papa ha poi sottolineato un aspetto: “Gesù non dialoga con il diavolo: Gesù mai ha dialogato con il diavolo. O lo ha cacciato via, quando guariva gli indemoniati, o in questo caso, dovendo rispondere, lo fa con la Parola di Dio, mai con la sua parola. Fratelli e sorelle, mai entrare in dialogo con il diavolo: è più astuto di noi. Mai! Essere aggrappati alla Parola di Dio come Gesù e al massimo rispondere sempre con la Parola di Dio. E per questa strada non sbaglieremo”. Poi, Francesco ha sviluppato un’altra riflessione: “Se cediamo alle sue lusinghe, finisce che giustifichiamo la nostra falsità, mascherandola di buone intenzioni”. “Per favore: con il male, niente compromessi! – ha aggiunto – Con il diavolo, niente dialogo! Con la tentazione non si deve dialogare, non bisogna cadere in quel sonno della coscienza che fa dire: ‘Ma, in fondo non è grave, fanno tutti così!’. Guardiamo a Gesù, che non cerca accomodamenti, non fa accordi con il male. Al diavolo oppone la Parola di Dio, che è più forte del diavolo, e così vince le tentazioni”.
Infine, l’invito di Francesco a vivere questo tempo di Quaresima come “tempo di deserto”. “Prendiamoci gli spazi di silenzio e di preghiera – un pochettino, ci farà bene –; in questi spazi fermiamoci e guardiamo ciò che si agita nel nostro cuore, la nostra verità interiore, quella che noi sappiamo non può essere giustificata. Facciamo chiarezza interiore, mettendoci davanti alla Parola di Dio nella preghiera, perché abbia luogo in noi una benefica lotta contro il male che ci rende schiavi, una lotta per la libertà”.

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