Colombia: mons. Rueda (presidente vescovi) presente a veglia per la pace e a celebrazione nel Chocó. Vicinanza a mons. Barreto anche a livello internazionale

La Chiesa colombiana fa sentire in modo tangibile il suo sostegno al dipartimento occidentale del Chocó, il più povero della Colombia, dopo che nei giorni scorsi anche numerose organizzazioni europee si erano pronunciate. Sabato il presidente della Conferenza episcopale colombiana (Cec), mons. Luis José Rueda, arcivescovo di Bogotá, ha partecipato alla veglia per la pace convocata dal vescovo di Quibdó, mons. Juan Carlos Barreto; ieri ha presieduto la messa domenicale nell’altra cattedrale del dipartimento, nella diocesi di Istmina-Tadó.
Una vicinanza esplicita e importante, dopo i ripetuti appelli lanciati da mons. Barreto per segnalare lo stato di abbandono in cui si trova la regione, sempre più alla mercé della violenza dei gruppi armati, mentre si registra una progressiva carenza dei servizi essenziali. Non si risolve, per esempio, la situazione dell’unico ospedale di secondo livello del dipartimento, il “San Francesco d’Assisi”, dove il personale continua a non ricevere lo stipendio, ormai da sei mesi ed è sostenuto dalla colletta della popolazione locale. Una situazione che non si è sbloccata neppure dopo che questa situazione è stata fatta conoscere anche fuori dalla Colombia. Per quanto riguarda la situazione di violenza, essa è stata ampiamente documentata nel corso delle sei missioni di pace compiute negli ultimi mesi dai rappresentanti delle Chiese e della società civile. Dopo che il Governo aveva seccamente e apertamente smentito le denunce del vescovo, è saltato l’incontro in programma con i rappresentanti dell’Esecutivo. Ma la vicinanza e la solidarietà con il Chocó si è fatta ancora più forte. Il Coordinamento internazionale dei gruppi di solidarietà Mons. Oscar Romero (Sicsal), di cui è referente don Alberto Vitali, ha diffuso una lettera di solidarietà con i vescovi del Chocó.
“In questo momento difficile per il popolo colombiano, la voce profetica di mons. Barreto è un balsamo che incoraggia la speranza del Popolo di Dio che soffre i rigori della violenza, della fame, dell’abbandono della salute, dello sfollamento forzato, della reclusione, dell’accaparramento di terre, dello sfruttamento minerario, delle mine antiuomo disseminate nel territorio, dell’ecocidio e del conflitto armato e testimonia l’appello evangelico a non tacere davanti al dolore che grida dai territori”, si legge nel documento, nel quale si invita “il Governo della Colombia, prima di negare, stigmatizzare e perseguitare coloro che esercitano la missione pastorale di accompagnare le comunità più vulnerabili e rivendicare la garanzia dei loro diritti, a rispettare il suo mandato costituzionale di garantire la vita, l’integrità personale e il diritto alla difesa i diritti umani delle comunità e delle chiese”.

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