“Questa Quaresima incomincia mentre una guerra assurda, voluta dal presidente della Repubblica Russa, devasta l’Ucraina e provoca conseguenze drammatiche per gli stessi russi. Abbiamo già avuto modo di dire, anzitutto nella preghiera e anche manifestando pubblicamente, il nostro no a questa azione insensata, che crea una lotta fratricida. Con la preghiera e il digiuno di questo primo giorno di Quaresima, accogliendo l’invito di papa Francesco, vogliamo ribadire questo no e, insieme, dire il nostro sì a un impegno continuo nel far crescere una cultura di pace e di fraternità”. È quanto scrive nella sua lettera di Quaresima il vescovo di Crema, mons. Daniele Gianotti. “Ci sentiamo particolarmente vicini, in questo momento, ai tanti cittadini e cittadine ucraini che vivono, lavorano e studiano nella nostra terra, e ai loro familiari, parenti e concittadini che si trovano in Ucraina. Non sappiamo quanto durerà questa situazione. Sono sicuro – aggiunge il presule – che anche questa volta la generosità dei cremaschi risponderà prontamente alle richieste di aiuto che già arrivano dall’Ucraina, soprattutto per far fronte all’emergenza profughi, che si preannuncia drammatica. La Caritas diocesana coordinerà questi aiuti ed è disponibile a offrire tutto il supporto necessario a fronteggiare nel modo migliore l’emergenza e il suo eventuale prolungarsi”. Da mons. Gianotti anche l’appello a non dimenticare i tanti altri conflitti e guerre dimenticati: Yemen, Siria, Sahel e a diversi paesi dell’Africa; Venezuela, Palestina, Afghanistan, Myanmar del nostro beato Alfredo Cremonesi. Preghiamo per tutti questi paesi, soprattutto preghiamo per tutte le persone, uomini donne bambini giovani anziani malati… chiedendo a Dio la conversione dei nostri cuori, prima di tutto; e la conversione, la vita, la salvezza di chi è aggredito e di chi aggredisce, di chi cerca la pace e di chi la ostacola”. Oggi pomeriggio, alle 15.30 in Cattedrale, avrà luogo un momento di preghiera ecumenica, per unire le voci dei cristiani di ogni confessione nell’invocazione della pace.