“All’interno degli avvenimenti locali e globali – non da ultimo il dramma della guerra russa-ucraina – che accadono sotto i nostri occhi e che trasversalmente toccano anche noi, dobbiamo esercitarci a porgere un orecchio attento alle molteplici istanze positive e, insieme, alle criticità, alle problematiche sociali, culturali, economiche, ecologiche, affettive, educative antiche”. A scriverlo, nel messaggio per la Quaresima dal titolo “La cerniera dell’umiltà” è mons. Fortunato Morrone, arcivescovo di Reggio Calabria-Bova. Il presule, che ricorda la necessità di “procedere nel comune cammino sinodale”, ha invitato i fedeli della diocesi reggina a “non ignorare le urgenti sollecitazioni di questo tempo né dare risposte affrettate, preconfezionate e inadeguate, a volte prelevate dal nostalgico museo del com’eravamo”. Per mons. Morrone – che ha additato la strada dell'”aprire il cuore al grido delle giovani generazioni” e all’ “ascolto di sé stessi”, “la quaresima è tempo particolarmente propizio dello Spirito, tempo opportuno per il nostro cammino sinodale”. Da qui l’invito: “Curiamo in questo tempo la sordità del cuore per non trovarci nell’assurdo della solitudine assordante e avvilente del peccato che tutti mortifica e distrugge, in tutti gli ambienti della socialità umana: ecclesiale, economica, politica, culturale, ludica, famigliare”. Per questo – ha concluso – “il nostro esercizio quaresimale è nella conversione all’ascolto reciproco, nello stile e nella postura ecclesiale della sinodalità, per riappropriarci del nostro essere casa e famiglia di Dio”.