“Vi incoraggio a far progredire il sistema italiano di sanità pubblica. Non perdere questo, farlo crescere, consolidarlo, perché è un dono per la società. Voi avete un tesoro: custoditelo e fatelo progredire”. È l’invito, a braccio, rivolto dal Papa durante l’ udienza ai membri della Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori). “La pandemia ha rallentato anche la prevenzione e i processi diagnostici, con conseguenze evidenti prima di tutto sul trattamento della malattia, ma anche sulla serenità delle famiglie e dell’intera società”, ha fatto notare Francesco. “Il vostro impegno è una forma di carità sociale, che voi esercitate in modalità associativa, collaborando con gli Enti pubblici e privati e con il volontariato”, ha proseguito il Papa, secondo il quale “l’associazionismo è un’importante testimonianza di fronte all’indifferenza, di fronte a una mentalità che vorrebbe escludere chi non è perfetto”. “Tale testimonianza presuppone formazione”, l’appello: “Non basta il fare, c’è bisogno di educarsi, di formarsi, per rispondere alla cultura dello scarto, che tende a emarginare la vulnerabilità, la fragilità, la sofferenza. Emarginarla per non vederla”. “Va sempre privilegiato il diritto alla cura e alla cura per tutti, affinché i più deboli, in particolare gli anziani e i malati, non siano mai scartati”, ha ribadito Francesco.