Il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva continua a diminuire arrivando al 7,4% (708/9.563) al giorno 1° marzo, rispetto al 9,3% (896/9.680) del 22 febbraio. Il numero assoluto di persone ricoverate in terapia intensiva diminuisce, passando da 896 (22 febbraio) a 708 (1° marzo), con un decremento relativo del 21%. È quanto si legge nel Report dell’Istituto superiore di sanità-ministero della Salute, contenente i dati principali del monitoraggio della Cabina di regia, relativi al periodo 21-27 febbraio, con dati aggiornati al 2 marzo. Il tasso di occupazione in aree mediche Covid-19 a livello nazionale è diminuito da 13.076 (22 febbraio) a 10.456 (01 marzo) con un decremento relativo del 20%.
Tutte le Regioni/Province autonome sono classificate a rischio basso; 8 riportano almeno una singola allerta di resilienza. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza. La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in leggera diminuzione (16% vs 18% la scorsa settimana). È in aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (35% vs 33%), come anche quella dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (49% vs 48%).
L’epidemia conferma un trend in miglioramento, ma gli esperti raccomandano di continuare a rispettare rigorosamente “distanziamento interpersonale, uso della mascherina, aereazione dei locali, igiene delle mani, riducendo le occasioni di contatto e ponendo particolare attenzione alle situazioni di assembramento”. “L’elevata copertura vaccinale, in tutte le fasce di età, anche quella 5-11 anni, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano strumenti necessari a mitigare l’impatto soprattutto clinico dell’epidemia”.