“È importante non chiuderci in noi stessi e non formare un gruppo cristiano isolato dalla realtà”: è quanto ha affermato il vescovo William Shomali, Vicario Generale del Patriarcato Latino di Gerusalemme, intervenendo, il 29 marzo, ad un incontro dedicato alla presenza e al patrimonio cristiano a Gerusalemme, promosso dalla Società accademica palestinese per le relazioni internazionali e svoltosi nella Città santa. “È necessario fornire ai cristiani di Terra Santa i mezzi per vivere oggi dignitosamente. Tuttavia, con la partenza dei più ricchi, che lasciano i poveri alle spalle, si vede chiaramente che le ragioni non sono economiche. È il contesto politico che condiziona la presenza dei cristiani in Terra Santa”. Mons. Shomali ha incoraggiato all’unità “come palestinesi, a vivere insieme cristiani e musulmani. L’unità dei cristiani è diventata importante per migliorare e rafforzare l’immagine di cristiani in Terra Santa, ma anche il sostegno per loro qui a Gerusalemme”. Dal canto suo dalla Società accademica palestinese per le relazioni internazionali è stata sribadita l’importanza della presenza cristiana a Gerusalemme, che contribuisce all’identità palestinese e sostiene l’intera popolazione palestinese in Terra Santa. “L’importante non è il numero dei cristiani o la loro percentuale a Gerusalemme, ma la loro eredità e la storia antica in questa terra. Chi vive qui dovrebbe esserne orgoglioso e dovrebbe, per le strade di Gerusalemme, portare con orgoglio la propria croce petto”.