Una speciale Via Crucis per l’Ucraina, che si svolgerà domani, alle ore 16, nella chiesa della Madonna di Loreto ad Itri. A comporla è stato il teologo passionista, padre Antonio Rungi, della comunità di Itri-Civita, delegato arcivescovile per la vita consacrata della diocesi di Gaeta. Padre Rungi alle tradizionali 14 stazioni ha cambiato i titoli e la finalizzazione della preghiera, rapportando la nuova titolazione al cammino al Calvario di Gesù Cristo e quella della nazione Ucraina. “In questo difficile momento per l’intera umanità per la guerra in atto in Ucraina – ha scritto padre Rungi – accogliendo l’invito del Santo Padre, Papa Francesco, di pregare per la pace in questa martoriata nazione ho pensato di scrivere questa nuova e circostanziata Via Crucis dell’Ucraina e per l’Ucraina, ripercorrendo il cammino della sofferenza di questa nazione, della stessa Russia e del mondo intero, per questa assurda e ina spettata guerra nel cuore dell’Europa. L’unica potente arma che abbiamo nelle nostre mani è la preghiera. La Via Crucis, pratica tipica dei venerdì di Quaresima, sarà domani per noi passionisti e fedeli della comunità cittadina di Itri un ripercorrere il calvario dell’Ucraina in questi 37 giorni di guerra distruttiva e lesiva dei diritti fondamentali di ogni persona e di ogni nazione. Noi continuiamo a pregare e a sperare perché cessino le armi e vinca la pace, avendo come riferimento la passione e morte in Croce di Cristo che è venuto a salvare tutti e a portare la pace all’intera umanità”. Ecco i 14 titoli della Via Crucis, corrispondenti alle rispettive stazioni, dell’Ucraina e per l’Ucraina: “L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Il bombardamento di villaggi e città. La caduta di Mariupol. La fuga delle mamme con i loro figli dal territorio nazionale. Gli aiuti umanitari dei vari paesi europei ai profughi ucraini. Le sofferenze e le lagrime dei bambini ucraini. La caduta di vari centri piccoli e grandi dell’Ucraina libera e democratica. La sofferenza delle madri e padri ucraini. La caduta della democrazia e del libero pensiero. La spartizione dei territori dell’Ucraina. La crocifissione dei civili bloccati nelle città occupate. La morte dei soldati ucraini e russi e di tutti i civili. La deportazione dei bambini e civili nella nazione russa. La sepoltura in fosse comuni di tutti i civili e militari morti durante il conflitto in Ucraina.