La Direzione investigativa antimafia (Dia) “rappresenta un avamposto di legalità nata da un’intuizione di Giovanni Falcone”. Lo ha ricordato oggi, a Bologna, il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, intervenendo al convegno “Mafie ed appalti: la prevenzione antimafia” in occasione delle iniziative per il 30° anniversario della Dia.
“A fronte delle mafie che avrebbero voluto costituire uno Stato alternativo, c’è stata un’ampia risposta delle istituzioni”, ha sottolineato la titolare del Viminale, rilevando che “oggi la mafia è cambiata, è la mafia della terza e quarta generazione, di chi ha studiato e che cerca di insinuarsi nell’economia legale”. Per questo, ha evidenziato Lamorgese, rispetto all’attuazione del Pnrr “è necessario far arrivare le risorse in tempi rapidi ma senza mai rinunciare ai controlli antimafia necessari per evitare che vadano nelle mani della criminalità”.
L’attività di prevenzione amministrativa ha funzionato molto – ha spiegato, inoltre, il ministro – e “le interdittive adottate nel 2020 e nel 2021 non sono mai state sotto le duemila: vuol dire che l’attività funziona e dà i suoi risultati, anche grazie alla Dia e al senso di squadra di tutte le istituzioni sul territorio”.