“Con Firenze e con la Toscana mi legano tanti bei legami di amicizia, in particolare perché dal 1998 al 2004, durante i miei studi a Roma, ho collaborato nella parrocchia dell’Immacolata Concezione a Sesto Fiorentino. Significativamente, venerdì 25 marzo papa Francesco, in unione con tutti i Vescovi cattolici del mondo, ha consacrato la Russia e l’Ucraina proprio al Cuore Immacolato di Maria. A prima vista, potrebbe sembrare un ordinario atto di devozione. E invece, proprio il Cuore Immacolato è per noi insieme il Dolore e la Salvezza. Dolore per le tante morti subite durante questa guerra e tutte le guerre. Salvezza, per l’intercessione della Madre celeste che noi invochiamo: non penso che possiamo considerarci ‘degni’ di ricevere in dono la pace, e allora affidiamo questa richiesta a Lei, nostra Madre. Vi scrivo oggi, nel giorno stesso in cui ero pronto ad andare alla città che porta il nome di Maria, Mariupol. Sapevo bene che pur andandovi a nome del Papa Francesco, ci sono tanti rischi. Ma in fin dei conti la vocazione di ciascuno è fare la nostra parte. Perciò, anche se in mezzo a tante difficoltà, tecniche e altre, che vivo in questo periodo nella capitale ucraina, Kyiv, mi sento spiritualmente ‘privilegiato’. Quale cosa più forte mi (ci) potrebbe spingere di più a un totale (o quasi) abbandono nelle mani di Dio (e degli uomini)? Abbraccio di cuore chi si sente rafforzato come fratello e sorella con tutti gli altri, proprio come risultato di questa guerra”. È il testo integrale della lettera che mons. Visvaldas Kulbokas, nunzio apostolico a Kiev ha inviato a Toscana Oggi, il settimanale delle diocesi della Toscana, che lo pubblicherà sul numero in uscita questa settimana. Il nunzio è legato in modo particolare alla parrocchia dell’Immacolata a Sesto Fiorentino, dove ha prestato servizio durante gli anni di studio in Italia, in particolare alla Pontificia università della Santa Croce, a Roma. Il parroco don Giuseppe Biliotti, insieme a molti parrocchiani, è in stretto contatto con mons. Kulbokas attraverso messaggi. “Io e i miei parrocchiani preghiamo tutti i giorni per lui alla Messa”.