Fare come Simeone e Anna, che “accettano di non essere protagonisti, ma solo testimoni”. E’ l’invito del Papa, nella parte finale della catechesi di oggi, pronunciata in Aula Paolo VI e dedicata alla vecchiaia. “E quando uno accetta di non essere protagonista ma si coinvolge come testimone, la cosa va bene: quell’uomo o quella donna sta maturando bene”, il commento a braccio di Francesco: “Ma se ha voglia di essere protagonista o niente, mai maturerà questo cammino verso la pienezza vecchiaia. La visita di Dio non si incarna nella loro vita, non li porta sulla scena come salvatori: Dio non prende carne nella loro generazione, ma nella generazione che deve venire. E perdono lo Spirito, la voglia di vivere con maturità, e si vive con superficialità”. “E’ la grande generazione dei superficiali, che non si permettono di sentire le cose con la sensibilità dello Spirito, in parte per pigrizia, in parte perché l’hanno persa”, ha detto ancora fuori testo il Papa: “E’ brutto quando una civiltà perde la sensibilità dello Spirito. Invece è bellissimo fare come Simeone e Anna, che conservano la sensibilità dello Spirito e sono capaci di capire le manifestazioni che sono davanti a loro. Così hanno capito che Gesù era la manifestazione di Dio”. Per Francesco, c’è “grande commozione e grande consolazione quando ci sono sensi spirituali ancora vivi”: “La commozione e la consolazione di poter vedere e annunciare che la storia della loro generazione non è perduta o sprecata, proprio grazie a un evento che prende carne e si manifesta nella generazione che segue”.