Il 30 aprile nel duomo di Milano si terrà il rito di beatificazione di Armida Barelli, una delle laiche cattoliche più significative del ‘900. ll Comitato, costituito dalle tre realtà che la prossima beata ha contribuito a fondare con la sua feconda attività di apostolato – l’Azione Cattolica Italiana, l’Università Cattolica del Sacro Cuore e l’Istituto secolare delle Missionarie della Regalità di Cristo – è impegnato, insieme alla diocesi di Milano e all’Azione Cattolica diocesana, nell’elaborazione di materiali utili alla riscoperta di una figura protagonista del suo tempo, nella prima metà del Novecento, ma che non smette di sorprendere per la sua modernità.
Tra le iniziative, anche una mostra in 16 pannelli dal titolo “Armida Barelli. Nulla sarebbe stato possibile senza di lei”, che ricostruisce la vita e la fede di questa donna che ha fatto del Vangelo la cifra di tutto il suo vivere ed operare. Grosseto, dopo Firenze e Pisa, sarà la terza città in Toscana ad ospitare la mostra. Sarà allestita nel chiostro del convento di San Francesco fino al 25 aprile.
L’inaugurazione si è svolta nei giorni scorsi alla presenza del vescovo Giovanni Roncari, rappresentanti dell’Università cattolica, della delegazione regionale di Azione Cattolica, di quella diocesana e degli assistenti diocesani di Ac e don Roberto Nelli, assistente diocesano per l’Università cattolica.
La data del 26 non è casuale. Nello stesso fine settimana, infatti, Grosseto ha ospitato i lavori della presidenza regionale zona sud dell’Azione Cattolica della Toscana.