“Offrire una riflessione e linee guida più approfondite e aggiornate circa il valore della identità cattolica delle istituzioni scolastiche nella Chiesa, così da fornire alcuni criteri adeguati alle sfide dei nostri tempi, in continuità con i criteri sempre validi”. Questo l’obiettivo dell’Istruzione “L’identità della scuola cattolica per una cultura del dialogo”, emanata oggi dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica. Nella prima parte del testo, si inquadra il discorso della presenza della Chiesa nel mondo scolastico nel contesto generale della sua missione evangelizzatrice: “Chiesa come madre e maestra nel suo sviluppo storico con le diverse sottolineature che ne hanno impreziosito l’opera nel tempo e nello spazio fino ai nostri giorni”. Il secondo capitolo tratta dei “vari soggetti che operano nel mondo scolastico con diversi ruoli assegnati e organizzati secondo le norme canoniche in una Chiesa ricca di molteplici carismi di cui le fa dono lo Spirito Santo, ma anche in corrispondenza con la sua natura gerarchica”. Il capitolo finale è invece dedicato ad “alcuni punti di criticità che possono nascere nell’integrare tutti i diversi aspetti dell’educazione scolastica nel concreto della vita della Chiesa”. “Non si tratta di un trattato generale e tanto meno completo sul tema dell’identità cattolica, quanto piuttosto di uno strumento volutamente sintetico e pratico che possa servire a chiarire alcuni punti attuali e soprattutto a prevenire conflitti e divisioni nel settore essenziale dell’educazione”, si precisa nel testo: come ha osservato Papa Francesco nel rilanciare l’evento di un Patto educativo globale, “educare è scommettere e dare al presente la speranza che rompe i determinismi e i fatalismi con cui l’egoismo del forte, il conformismo del debole e l’ideologia dell’utopista vogliono imporsi tante volte come unica strada possibile”. “Solo un’azione forte e unitaria della Chiesa nel campo educativo in un mondo sempre più frammentato e conflittuale può contribuire sia alla missione evangelizzatrice affidatale da Gesù sia alla costruzione di un mondo in cui gli uomini si sentano fratelli, perché siamo convinti che soltanto con questa coscienza di figli che non sono orfani si può vivere in pace fra noi”, il presupposto del nuovo documento.