Sanità: Fnomceo, il 21 aprile a Roma Conferenza nazionale sulla “questione medica”

È stata definita “Questione medica”: è l’insieme delle tematiche considerate urgenti per una rivalutazione del ruolo dei professionisti della salute all’interno del Servizio sanitario nazionale e dell’intera società. Ora la Fnomceo e le Organizzazioni sindacali di categoria, che per primi la sollevarono, tornano a discuterne. Lo fanno dedicando alla “Questione medica” una Conferenza nazionale in programma a Roma, al Teatro Argentina, il 21 aprile dalle 9 alle 14. Oltre ai rappresentanti di tutte le Organizzazioni sindacali e le Società scientifiche che hanno accettato l’invito, interverranno il presidente dell’Associazione Gimbe, Nino Cartabellotta, e quello della Fondazione Enpam, Alberto Oliveti. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha assicurato la sua autorevole partecipazione e la disponibilità all’ascolto. Per meglio definire e individuare la “Questione medica” e le criticità nell’esercizio professionale, saranno presentati i risultati di un’indagine condotta dall’Istituto Piepoli.
“Quello che i medici e gli odontoiatri desiderano condividere con il Governo – spiega Filippo Anelli – è un diverso modo di intendere il sistema salute e, al suo interno e nel suo epicentro, il ruolo del medico e degli altri professionisti sanitari. Una vera e propria rivoluzione copernicana della sanità, che metta al centro non i pareggi di bilancio, da perseguire in maniera ragionieristica, ma gli obiettivi di salute, i professionisti e i cittadini. Che non consideri gli operatori come ‘prestatori d’opera’, cui chiedere servizi al ribasso, ma come il cuore e il cervello del sistema di cure, modificandone l’attuale governance. Che garantisca la loro autonomia, la loro indipendenza, la loro responsabilità come sigilli della qualità delle cure stesse”. Secondo il presidente Fnomceo, per essere completo, il progetto di riforma del Ssn, “spinto dalla forza propulsiva del Pnrr, non può prescindere dal concorso e dal sostegno delle risorse professionali” intorno alle quali “va costruita la nuova assistenza sanitaria: innovata nella tecnologia, potenziata nella formazione, integrata nei servizi, rafforzata nelle reti ospedaliere e nelle strutture di prossimità”.

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