(Milano) “I discorsi d’odio stanno aumentando, in particolare il periodo della pandemia vi ha impresso una accelerazione. Questi discorsi colpiscono le donne, ogni minoranza…”: Daniel Holtgen, rappresentante speciale del Consiglio d’Europa per i crimini d’odio antisemiti e anti-musulmani e tutte le forme di intolleranza religiosa, partecipa a Milano al convegno “L’hate speech nell’infosfera della comunicazione”. L’appuntamento è promosso dall’Osservatorio Mediavox sull’odio online e il Centro di ricerca sulle relazioni interculturali dell’Università Cattolica. Un confronto fra diversi esperti, tra cui Milena Santerini coordinatrice nazionale per la lotta contro l’antisemitismo della presidenza del Consiglio dei ministri e direttrice del Centro di ricerca sulle relazioni interculturali dell’Università Cattolica. La stessa Santerini ha introdotto i lavori, definendo con puntualità il tema al centro della giornata, dando poi la parola a Holtgen. “Uno studio della Commissione Ue – ha affermato l’esponente del CdE – mostra l’aumento di dieci volte dell’antisemitismo nei mesi scorsi, in particolare in Francia e in Germania”. Si tratta in particolare di incitamento alla violenza, minacce fisiche, attacchi personali o alle istituzioni pubbliche. “Numerosi i discorsi esplicitamente razzisti”. Ma chi sono gli autori di questi crimini on line? Tre i gruppi principali: i tradizionali gruppi di estrema destra (anti immigrazione, elementi neonazi); i gruppi raccolti attorno all’antisemitismo; e, terzo gruppo, le “teorie complottiste, che ad esempio tendono a scaricare la colpa della pandemia sugli ebrei”.
Holtgen si è domandato cosa possiamo e dobbiamo fare, citando 5 punti. Anzitutto agire mediante la giurisdizione e la legislazione. “Per definire quale sia il reato, per definire le pene” correlate; ma si tratta anche di “introdurre nuove leggi affinché gli attori web mondiali si adeguino alle leggi europee”. Il secondo punto riguarda l’educazione. Perciò alfabetizzazione digitale, “aiutando i giovani a usare internet, anche per evitare i rischi dell’odio on line”. Terzo impegno: “coltivare la memoria”. Quarto elemento è il “dialogo interconfessionale ma anche dialogo tra i giovani”. Non ultimo Holtgen ha sottolineato “il ruolo dei leader politici, dei media responsabili, affinché denuncino razzismo, antisemitismo, antislamismo, così che chi discrimina sia solo, non sostenuto dall’opinione pubblica”. Ampio il panel dei relatori che proseguono il confronto sugli hate speech.