Più dell’80% delle importazioni di grano del Sudan sono a rischio a causa del conflitto in Ucraina che ha esacerbato una già grave crisi economica e umanitaria ciò potrebbe avere un effetto devastante sui bambini più vulnerabili. Questo l’allarme di Save the children. Il conflitto e le sanzioni hanno interrotto le spedizioni di grano dalla Russia e dall’Ucraina, che rappresentano rispettivamente oltre l’80% e il 7% delle forniture di grano del Sudan. Il pane è un alimento base in Sudan, in particolare nelle aree urbane popolate, ed è probabile che l’aumento dei prezzi causi un incremento nella domanda di altri alimenti di base consumati nelle zone rurali, come il sorgo, facendo lievitare anche i loro costi. Save the children esprime la propria preoccupazione “per l’impatto sulle famiglie più povere che sono le meno attrezzate per adattarsi”. Il Sudan è già reduce da una lunga crisi economica, che ha visto l’inflazione salire a uno dei livelli più alti del mondo. Le organizzazioni umanitarie lo scorso anno hanno stimato che circa 14,3 milioni di persone avranno bisogno di assistenza umanitaria nel 2022 nel Paese, ma il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite teme che la recente svalutazione della sterlina sudanese e la guerra in Ucraina potrebbero portare questo numero fino a 20 milioni, la metà della popolazione sudanese. Il prezzo di un paniere alimentare medio in Sudan è già aumentato del 700% negli ultimi due anni e il prezzo di una piccola pagnotta di pane è 10 volte più alto. “Durante la visita odierna ai campi profughi di Krinding nel Darfur occidentale, abbiamo ascoltato direttamente i bambini e le famiglie che sono stati colpiti dalla crisi economica, dal conflitto in corso e dai cicli di sfollamento. Siamo preoccupati per l’impatto dell’imminente crisi alimentare su queste comunità vulnerabili”, ha dichiarato David Wright, direttore operativo di Save the children. L’organizzazione sta portando avanti programmi di sicurezza alimentare in cinque degli Stati più colpiti del Sudan, tra cui la distribuzione di sementi e strumenti agricoli, capre per il latte e la distribuzione di denaro. Supportati più di un milione di sudanesi nell’ultimo anno con servizi sanitari e nutrizionali.