Prosegue la “diplomazia della fede” per la pace. Il Rev. Ioan Sauca, segretario generale ad interim del Consiglio ecumenico delle Chiese, ha accettato l’invito della first lady dell’Ucraina Olena Zelenska ad andare a Kiev, insieme ad altri leader religiosi. Lo ha confermato al Sir il Wcc. “Padre Ioan andrà a Kiev se la pace potrà prevalere e la guerra si fermerà e sarà quindi possibile andare, visitare le nostre chiese membro e celebrare insieme la gioiosa festa di Pasqua entro la fine di aprile”. A Ginevra si sta pertanto lavorando perché questa visita possa davvero realizzarsi. Nel giorni scorsi – ricordano al Wcc – c’è stato uno scambio di lettere tra la first lady dell’Ucraina Olena Zelenska e il segretario generale Sauca. Il 19 marzo la first Lady si era rivolta al Consiglio mondiale delle Chiese perché potesse fare da mediatore nell’organizzazione di veri corridoi umanitari e aiutare così le persone in fuga dalla guerra. “Vi scrivo non come First Lady, ma come donna ucraina, madre e moglie”, si legge nella missiva. “Questa non è nemmeno una lettera, ma la voce del mio dolore che si è accumulato in questi giorni di guerra”. Nella lettera la first lady parla dello choc per i bambini uccisi (più di cento) in questi giorni di conflitto, delle fosse comune che sono apparse in Ucraina, delle migliaia di morti che “giacciono in queste tombe a Mariupol”: “dietro ognuno di essi c’è la vita di un essere umano unico”. “Conoscendo l’esperienza del Consiglio mondiale delle Chiese nella risoluzione delle crisi umanitarie, vi chiediamo di aiutare, in particolare attraverso le vostre agenzie affiliate, l’Ucraina e gli ucraini che attualmente stanno fuggendo dalla guerra”. “Vi chiedo di essere il nostro alleato morale e attivo in questo momento”. “Leggendo la sua lettera – ha risposto il Rev. Ioan Sauca – ho sentito le grida e il pianto delle madri ucraine che hanno perso i loro figli, delle famiglie che hanno perso i loro cari, la disperazione di chi è sotto le rovine di case bombardate, di quelli disidratati e affamati senza speranza di fuga perché le devastazioni della guerra non consentono corridoi umanitari sicuri. Ma sento anche il dolore e la sofferenza delle madri, delle mogli, dei figli e dei genitori russi che accolgono i loro cari in una bara, da questa illogica guerra fratricida. Su entrambi i lati c’è sofferenza e disperazione e tutti aspettano la fine del conflitto”. Sauca ha poi condiviso un aggiornamento sulle iniziative del WCC e dei suoi partner, la ACT Alliance, per quanto riguarda le risposte umanitarie della Chiesa alla situazione in Ucraina e nei paesi vicini a causa del conflitto. Sauca ha deciso, dopo aver letto la lettera della First Lady Zelenska, di contattare i presidenti della Federazione Russa e dell’Ucraina, chiedendo loro di fare uno sforzo per mettersi al tavolo del dialogo e fermare lo spargimento di sangue e la distruzione dell’Ucraina. Ha anche accettato l’invito della first lady ad andare a Kiev, insieme ad altri leader religiosi.