Con un messaggio inviato ai cappellani delle carceri d’Italia, don Raffaele Grimaldi, Ispettore Cappellani Carceri italiane, in comunione con Papa Francesco che oggi, alle ore 17, dalla Basilica vaticana di san Pietro consacrerà Russia, Ucraina e il mondo intero al Cuore Immacolato di Maria, ha voluto coinvolgere la realtà carceraria per farsi “unitamente strumento di pace e di riconciliazione”. La guerra sta distruggendo il dialogo fraterno ha detto don Grimaldi, per questo “sarebbe auspicabile, dove è possibile, attraverso il sacramento della riconciliazione, aiutare i ristretti delle nostre carceri, come già fate nel vostro quotidiano servizio pastorale, a comprendere ancora di più, che noi tutti, con le nostre azioni sbagliate, possiamo essere dei possibili strumenti di morte: quando non si rispettano gli altri, quando il potere e il denaro portano l’uomo a sentirsi padrone, calpestando la dignità dei fratelli. Si è strumenti di morte quando si semina il terrore e la paura, quando, per guadagno illecito, si provoca la morte attraverso lo spaccio della droga, quando si abusano le persone deboli, i bambini, e le donne indifese. Si semina la morte, quando con testimonianze false e con menzogne si distrugge la vita e la serenità degli altri”. L’invito di don Grimaldi si innesta nella tradizionale preghiera “24 ore per il Signore” dal motto “Per mezzo di Lui abbiamo il perdono” (Col 1,13-14), voluta da Papa Francesco e promossa dal Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione.