Quaresima: card. Cantalamessa, “una vita senza Eucaristia è un matrimonio rato ma non consumato”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Una vita cristiana senza Eucaristia è un matrimonio rato ma non consumato”. Lo ha detto il card. Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, nella terza predica di Quaresima, svoltasi in Aula Paolo VI alla presenza del Papa. “La conseguenza immediata del matrimonio è che il corpo del marito diventa della moglie e viceversa. Questo significa anche che la mia umanità diventa Cristo. Nell’Eucaristia noi riceviamo il corpo di Cristo, ma anche Cristo riceve il nostro corpo e nostro sangue, assume la carne di colui che assume la sua”, ha spiegato il cardinale citando Sant’Ilario di Poitiers. “Nella sua vita terrena Gesù non ha fatto tutte le esperienze umane possibili e immaginabili”, ha fatto notare il predicatore della Casa pontificia: “E’ stato uomo e non una donna, quindi non ha vissuto la condizione di metà dell’umanità. Non era sposato, non ha sperimentato cosa significa essere unito ad un’altra creatura, avere figli. E’ morto giovane, non ha conosciuto la vecchiaia. Ma ora, grazie all’Eucaristia, lui fa tutte queste esperienze: nella donna sperimenta la condizione femminile, nell’ anziano la malattia, nel rifugiato la precarietà, nel bombarbato il terrore. Non c’è nulla della mia vita che non appartenga a Cristo. Nessuno può dire: Gesù non sa cosa vuol dire essere malato, essere una persona di colore… Ciò che non ha potuto viver secondo carne lo sperimenta ora da Risorto sotto lo Spirito”. “Nell’Eucaristia abbiamo la possibilità di dare a Gesù i nostri stracci sporchi e di ricevere da lui il manto della giustizia. Quello che è di Cristo ci appartiene più che se fosse nostro: noi apparteniamo a Cristo per diritto, lui ci appartiene per grazia”.

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