“Oggi e domani c’è un incontro dei direttori delle Caritas europee: per venire incontro alle necessità dell’accoglienza di chi fugge dall’Ucraina, sono stati stanziati circa 20milioni di euro, di cui la metà sono già stati messi insieme”. A darne notizia è stato mons. Carlo Redaelli, vescovo di Gorizia e presidente della Caritas italiana, intervenuto alla conferenza stampa di chiusura del Consiglio permanente della Cei, svoltosi in questi giorni a Roma. “La Caritas italiana ha devoluto 100mila euro alla Caritas ucraina più altri 100mila euro alla Caritas moldava”, ha reso noto Redaelli: “due voli, con i corridoi umanitari, sono stati organizzati tramite la ong Open Arms: 400 profughi sono già arrivati e le nostre diocesi sono pronti ad accoglierli, Sono ben 6mila, infatti, i posti di accoglienza messi a disposizione dalle Caritas diocesane”. Il direttore della Caritas italiana, don Marco Pagniello, si è inoltre recato in Romania, Moldavia e Polonia per “rendersi conto dei bisogni delle persone che si trovano nelle zone di confine con l’Ucraina”: “Molti di loro – ha riferito il presidente della Caritas – non vogliono andare in Europa, sperano di rientrare perché hanno lasciato in Ucraina le loro famiglie e cercano di non allontanarsi troppo”. Sono molti, comunque, i profughi arrivati in Italia, grazie anche al “ponte” con le badanti che lavorano nel nostro Paese. La rete di accoglienza della Caritas può contare inoltre sugli accordi con il Ministero degli Interni e la Protezione civile, sia per utilizzare i CAS (Centri di accoglienza straordinaria) per i rifugiati politici, sia per lo stato di accoglienza interale o altri sistemi di accoglienza più familiare. “I bambini ucraini hanno cominciato già a frequentare le nostre scuole”, ha aggiunto mons. Redaelli, ringraziando le diverse realtà che stanno collaborando per la raccolta di fondi promossa dalla Caritas Italiana.