Salvate la città di Mariupol. E’ l’appello disperato che oggi nel suo quotidiano video messaggio dall’Ucraina lancia l’arcivescovo maggiore di Kiev, mons. Sviatoslav Shevchuk. “Oggi voglio rivolgermi in particolare all’Ucraina e al mondo, a tutti i leader degli Stati del mondo, ai capi delle comunità religiose, delle chiese, delle confessioni: il dolore più grande dell’Ucraina è oggi la città di Mariupol. Ricordate, come qualche settimana fa abbiamo detto di essere stati colpiti dalle fosse comuni dei civili che abbiamo visto per la prima volta dopo la Seconda guerra mondiale e le repressioni di Stalin? Quindi, oggi voglio dirvi che la città di Mariupol è tappezzata di corpi esanimi di centinaia, migliaia di persone e non c’è più nessuno che li potesse seppellire. Perciò oggi voglio alzare la voce in nome di questa città eroica e morente: Salviamola. Proteggiamo la vita”. L’arcivescovo da voce anche alla grande preoccupazione per le persone rimaste bloccate a Mariupol. “Oggi – dice – questa città ha bisogno di confini umanitari. Ha bisogno dell’intervento della comunità internazionale che deve aiutare a spezzare la linea dell’assedio per portare aiuti umanitari, di cui disponiamo, a coloro che oggi stanno lentamente morendo di fame. Ancora la scorsa settimana queste persone riuscivano a sopravvissute grazie alla neve che facevano sciogliere per disporre di acqua potabile. Oggi a Mariupol la neve non c’è più. Salviamo la città di Maria! Facciamo il possibile per salvare questa città, che oggi è diventata il luogo di scontro tra il bene e il male, luogo dove si decide il destino dell’Ucraina, dell’Europa e del mondo. Maria, Madre di Dio, salva l’Ucraina! Salva i Tuoi figli! O Maria, aiutaci a vincere la guerra!”.