“Nadia de Munari era in Perù da 25 anni, prima sulle Ande, gli ultimi 6 a Nuevo Chimbote, un deserto in riva al mare. Nadia, originaria di Schio aveva scelto l’Operazione Mato Grosso per dedicare la sua vita agli ultimi, ai giovani, seguendo i valori del vangelo nei modi indicati da padre Ugo De Censi, salesiano, fondatore dell’Omg”. In occasione della trentesima Giornata dei missionari martiri, la Fondazione Missio ricorda (con un video di “Luci nel mondo”) la missionaria vicentina morta il 24 aprile 2021 dopo una feroce aggressione. “Nadia sulle Ande si occupava di bambini, di asili, formava insegnanti. Ma dalle Ande molti scendono lungo la costa del Pacifico, cercando fortuna e trovando spesso solo il deserto o altri luoghi inospitali con pochissime possibilità. E così le condizioni di vita diventano disumane, la disperazione aumenta e con essa anche la violenza. Un sogno di De Censi era quello di dare qualche opportunità ai bambini di Nuevo Chimbote costruendo asili con una modalità particolare, ovvero chiedendo aiuto ai ragazzi che l’Operazione aveva aiutato sulle Ande e che si erano trasferiti lungo la costa. Come dire: hai ricevuto opportunità, puoi a tua volta donare qualcosa”. E così in poco tempo sono sorti 6 asili nel nulla di un agglomerato urbano cresciuto in pochi anni da 80mila a 1 milione di abitanti. Occorreva chi gestisse questa attività e padre Ugo chiese a Nadia. “Lasciare le Ande per il deserto della costa le costò non poco, però accettò”, spiega il video.
“Anche Nadia era convinta che iniziando dai bambini si può cambiare la storia di intere generazioni, storia che a volte sembra già scritta. Era faticosa la vita di Nadia: dietro ai bambini c’erano storie drammatiche di famiglie disperate, poverissime, di madri sole, di uomini violenti”. Ma la vita a Nuovo Chimbote vale poco: la notte tra il 20 e il 21 aprile 2021 un disperato riuscì ad entrare nella camera di Nadia, che stava dormendo. La massacrò solo per rubarle il cellulare da pochi euro. Soccorsa e trasportata all’ospedale, moriva tre giorni dopo. Il video, attraverso le testimonianze di amici e compagni di missione dell’Operazione Mato Grosso, racconta chi era Nadia, il suo bisogno di radicalità, la sua fede, il suo amore per gli altri, per i piccoli. Anche per i fiori.