America Latina: carovana europea contro estrattivismo si trova a Bruxelles, dove vedrà il card. Hollerich. In Germania incontri con Misereor e banche

La carovana europea della rete continentale latinoamericana Iglesias y Minería, composta da una delegazione di comunità di Brasile, Colombia, Ecuador e Honduras pesantemente compromesse da progetti minerari ed estrattivi, ha concluso la sua prima tappa, in Germania, e si trova ora a Bruxelles, dove sono previsti incontri con le Istituzioni europee e con il presidente della Comece, il cardinale Jean-Claude Hollerich.
In Germania, la delegazione ha incontrato la dirigenza di Misereor. Marina Oliveira, colpita dalla fuoriuscita tossica di fango a Brumadinho, nel 2019, ha ricordato i suoi amici e parenti caduti a causa della rottura della diga della compagna mineraria Vale. Un fatto che rimane ancora nell’impunità. Misereor, nel corso dell’incontro, ha ratificato il suo impegno a continuare ad accompagnare le comunità colpite dall’attività mineraria, e a “costruire ponti tra il Nord e il Sud del mondo, coordinando strategie per difendere territori, foreste, fonti idriche, riconoscendo la corresponsabilità esistente” e livello mondiale.
In precedenza, la delegazione aveva incontrato i rappresentanti di due banche tedesche, Deutsche Bank e DZ Bank, per mostrare l’impatto sulle popolazioni degli investimenti nel settore minerario generano dalla pelle e dalla carne di coloro che ne soffrono ogni giorno. Al tavolo della riunione, i rappresentanti delle banche hanno chiesto a dom Vicente de Paula Ferreira, vescovo ausiliare di Belo Horizonte e coinvolto con la popolazione di Brumadinho, se avesse sentito parlare di attività mineraria responsabile. “Non esiste un’attività mineraria responsabile. Non esiste un’attività mineraria responsabile in America Latina. O meglio, responsabile sì, ma di crimini. Responsabile sì, di molte morti. Responsabile sì, della contaminazione di laghi, fiumi. Della distruzione di vite. Non c’è attività mineraria che possa essere chiamata responsabile in America Latina”.

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