“L’odio e la rabbia alla guerra io l’ho imparato da mio nonno, che aveva fatto il Piave nel 1914”. Lo ha rivelato, a braccio, il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in Aula Paolo VI e dedicata all’eredità della vecchiaia. “Lui me l’ha trasmesso – ha proseguito sempre fuori testo Francesco – perché mi ha raccontato le sofferenze della guerra. E questo non si impara dai libri, si impara così, dai nonni ai nipoti: la trasmissione dell’esperienza di vita dai nonni ai nipoti è insostituibile”. “Oggi non è così, pensiamo che i vecchi siano materiale di scarto; non è cosi, e i giovani devono sentire i vecchi”, l’appello di Francesco, secondo il quale “nella nostra cultura, così politicamente corretta, questa strada appare ostacolata in molti modi: nella famiglia, nella società, nella stessa comunità cristiana. Qualcuno propone addirittura di abolire l’insegnamento della storia, come un’informazione superflua su mondi non più attuali, che toglie risorse alla conoscenza del presente, come se noi fossimo nati ieri”. La trasmissione della fede, d’altra parte, “spesso manca della passione propria di una storia vissuta”, il monito del Papa: “Trasmettere non è dire un cosa ‘bla bla bla’, è trasmettere un’esperienza di fede”.