“La fede si trasmette in dialetto, cioè nel parlato familiare, fra i nonni e i nipoti, fra i genitori e i nipoti”. A ribadirlo, a braccio, è stato il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in Aula Paolo VI e dedicata all’eredità della vecchiaia. “La fede si trasmette sempre nel dialetto familiare ed esperienziale negli anni”, ha proseguito Francesco: “per questo è importante il dialogo dei bambini con i nonni, che sono coloro che hanno saggezza della fede”. Poi il Papa ha segnalato una “strana anomalia”: “Il catechismo dell’iniziazione cristiana attinge oggi generosamente alla Parola di Dio e trasmette accurate informazioni sui dogmi, sulla morale della fede e sui sacramenti. Spesso manca, però, una conoscenza della Chiesa che nasca dall’ascolto e dalla testimonianza della storia reale della fede e della vita della comunità ecclesiale, dall’inizio fino ai giorni nostri. Da bambini si impara la Parola di Dio nelle aule del catechismo; ma la Chiesa la si ‘impara’, da giovani, nelle aule scolastiche e nei media dell’informazione globale”. “La narrazione della storia di fede dovrebbe essere come il Cantico di Mosè, come la testimonianza dei Vangeli e degli Atti degli Apostoli”, la proposta di Francesco: “Ossia, una storia capace di rievocare con commozione le benedizioni di Dio e con lealtà le nostre mancanze. Sarebbe bello che ci fosse, fin dall’inizio, negli itinerari di catechesi, anche l’abitudine di ascoltare, dall’esperienza vissuta degli anziani, la lucida confessione delle benedizioni ricevute da Dio, che dobbiamo custodire, e la leale testimonianza delle nostre mancate fedeltà, che dobbiamo riparare e correggere”. “Gli anziani entrano nella terra promessa, che Dio desidera per ogni generazione, quando offrono ai giovani la bella iniziazione della loro testimonianza e trasmettono la storia della fede, la fede in dialetto, quel dialetto familiare, quel dialetto dei vecchi e dei giovani”, ha concluso il Papa: “Allora, guidati dal Signore Gesù, anziani e giovani entrano insieme nel suo Regno di vita e di amore. Ma tutti insieme, tutti in famiglia, con questo tesoro grande che è la fede trasmessa in dialetto”.