Una strategia di intervento rivolta alla crisi ucraina dedicata in particolar modo ai minori. A metterla in campo è l’organizzazione internazionale World Vision (Wv), specializzata in assistenza, accoglienza e cura dei bambini in contesti di emergenza umanitaria. Si tratta di ‘Child-Friendly Spaces’ (Cfs), spiegano da Wv, una delle attività già sperimentate in altri teatri di guerra e già attivate nelle aree ai confini con l’Ucraina. La strategia mira ad affrontare i bisogni fisici, emotivi e psicologici di migliaia di bambine e bambini in fuga dalla guerra. Un Cfs “è un rifugio dove i bambini possono giocare, imparare ed esprimere le loro preoccupazioni e paure in un ambiente sicuro con professionisti formati. Il Cfs offre loro un posto dove essere semplicemente bambini e trascorrere del tempo con altri coetanei che stanno affrontando la stessa situazione, senza il pensiero angosciante della guerra”. L’organizzazione ha allestito 15 Cfs nella regione, oltre a tre spazi nelle zone di confine tra Romania e Ucraina di Husi, Iasi e Siret. “Attualmente – spiega la direttrice nazionale di World Vision Romania, Mihaela Nabâr – un bambino al secondo è costretto a fuggire dalla propria casa in Ucraina e a cercare rifugio nei paesi vicini. Alcuni di questi bambini sono stati in viaggio per giorni a temperature gelide, e sono passati da un alloggio temporaneo all’altro. Molti sono stati costretti a fuggire di corsa, senza il tempo di prendere con sé i loro vestiti e i giocattoli. Le loro vite sono cambiate in un istante e per i bambini, che hanno bisogno di routine e familiarità, questo stato è profondamente angosciante”. “Le vittime più colpite da un conflitto – le fa eco Emanuele Bombardi, direttore di World Vision Italia – sono i bambini e le donne. Come dimostra una ricerca condotta da World Vision sulle condizioni psicosociali di queste due categorie nel Nord-Ovest della Siria, la guerra ha sempre un grave impatto sui bambini e lascia strascichi per lungo tempo. L’intervento immediato, quindi, è vitale”. Secondo l’Onu, sono oltre 3,5 milioni i profughi in fuga dalle città ucraine, più della metà di questo popolo in marcia è costituito da minori. Gli operatori World Vision ai confini riportano che molti dei bambini hanno assistito ai combattimenti, hanno visto persone, a volte cari, restare feriti o peggio, hanno osservato le proprie case disintegrarsi sotto i colpi delle bombe. World Vision Romania è stata la prima sede a rispondere all’emergenza fornendo già fin dai primi giorni seguenti allo scoppio della guerra, generi di prima necessità e allestendo, tra le altre cose, luoghi di accoglienza per i profughi a Husi e Siret. La sede romena ha anche inviato in Ucraina 3 camion carichi di cibo, letti, kit sanitari per ospedali a Chernivtsi. Attivate anche World Vision Moldavia e Georgia. Quest’ultima ha prestato fin qui soccorso a circa 4000 profughi arrivati nel Paese allo scoppio del conflitto. In Georgia, Wv ha svolto sessioni di musicoterapia e assistenza psico-sociale per 25 bambini. Wv ha provveduto ad inviare 15 kit per allestimento di Children-Friendly Space, kit per tende rifugio e per igiene, lenzuola e coperte per letti, che hanno raggiunto in tutto 37.500 persone e oltre 2.000 kit igienico-sanitari in Ucraina per 6.000 sfollati interni. È possibile aiutare attraverso World Vision i bambini e le famiglie ucraini in fuga con donazioni sul sito worldvision.it.