Ieri, i capi di tutte le diverse fedi e denominazioni religiose presenti a Gerusalemme si sono ritrovati davanti alla Cattedrale della Santissima Trinità, presso il Russian Compound, nella Città Santa, per pregare per la pace in Ucraina e per incoraggiare Kirill, Patriarca della Chiesa ortodossa di Mosca e di tutta la Russia, a usare la sua influenza per la pacificazione. Lo riporta il sito del Patriarcato latino di Gerusalemme. All’evento hanno partecipato, tra gli altri, mons. Pierbattista Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme; Rabbi Rasson Arousi, presidente della Commissione del Gran Rabbinato di Israele per il Dialogo con la Santa Sede; lo sceicco Hassan Abu Galion, di Rahat; l’arcivescovo Yasser Ayyash, dell’arcieparchia patriarcale greco-cattolica melchita di Gerusalemme; l’arcivescovo emerito Suheil Dawani, della diocesi anglicana di Gerusalemme; e molti altri capi religiosi di vari riti. Al termine della preghiera i leader hanno apposto la loro firma all’appello per la pace di 150 leader religiosi mondiali e indirizzato al patriarca Kirill. Nel testo i capi religiosi esprimono preoccupazione per la guerra in corso in Ucraina e ribadiscono la scelta della pace attraverso il dialogo. “Il nostro ruolo – si legge – è pregare e sostenere soluzioni pacifiche di situazioni di conflitto. Siamo rattristati nel vedere i combattimenti, che contrappongono le persone di fede l’una contro l’altra. L’attuale conflitto ha già provocato una significativa perdita di vite umane, sia di combattenti che di civili. Il conflitto pone anche un rischio di distruzione molto più ampio al di là dell’Ucraina, inclusa la reale minaccia di un incidente nucleare e un conflitto più ampio tra le potenze nucleari, che sappiamo che Dio vuole che evitiamo a tutti i costi”. Il messaggio chiede a Kirill di far valere il suo stretto legame con il presidente Vladimir Putin, avanzandogli la richiesta di “adottare misure immediate per ridurre l’escalation del conflitto e cercare una soluzione pacifica”.