“La guerra in Ucraina e la devastante crisi umanitaria che ne consegue presenta anche sfide e opportunità per un impegno e una diligenza continui nella lotta contro il razzismo e la discriminazione”. Lo afferma oggi l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Filippo Grandi, nella Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale. Grandi denuncia infatti “l’inaccettabile realtà affrontata da alcune persone di colore in fuga dall’Ucraina – e da altre guerre e conflitti in tutto il mondo – che non hanno ricevuto lo stesso trattamento dei rifugiati ucraini. Hanno riferito di episodi inquietanti di discriminazione, violenza e razzismo. Questi atti di discriminazione sono inaccettabili, e stiamo usando tutti i nostri canali e risorse per assicurarci che tutte le persone siano protette allo stesso modo”. “Nelle ultime quattro settimane, il mondo ha assistito incredulo – dice –. Innumerevoli vite sono state perse mentre milioni di altre sono state completamente sconvolte. Più di tre milioni di persone sono state costrette a fuggire dal loro Paese diventando rifugiati e si stima che oltre sei milioni di persone siano sfollate all’interno dell’Ucraina”. Al tempo stesso c’è stata anche tantissima solidarietà ma “dobbiamo garantire che la condivisione globale delle responsabilità sia rafforzata per tutti i rifugiati, indipendentemente dalla loro provenienza”, sottolinea. “Mentre milioni di persone in tutto il mondo si sono giustamente commosse per la situazione estrema del popolo ucraino – afferma –, le stesse difficoltà – lo stesso dolore e la stessa tristezza; la stessa perdita e angoscia; lo stesso sollievo nel trovare sicurezza e la trepidazione per un futuro incerto – sono vissute dai rifugiati di tutto il mondo che meritano anche e ugualmente la nostra compassione, la nostra empatia e il nostro sostegno”: “Possiamo – e dobbiamo – elogiare la solidarietà, ma anche condannare risolutamente gli atti di discriminazione e di pregiudizio”. L’anti-razzismo, prosegue, “significa identificare e opporsi attivamente al razzismo e alla discriminazione razziale”.