“L’auspicio è che la mobilitazione della comunità politica internazionale possa trovare una soluzione al conflitto, intensificando gli sforzi diplomatici per arrivare alla cessazione delle ostilità e dell’indiscriminata violenza, che rappresentano sempre un passo indietro nel cammino dell’umanità”. Lo ha detto il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, introducendo i lavori del Consiglio permanente dei vescovi italiani. “Ci conforta, in tal senso, la recente esperienza dell’Incontro ‘Mediterraneo frontiera di pace’ vissuto a Firenze dal 23 al 27 febbraio”, il bilancio del cardinale: “In queste settimane abbiamo ricevuto diverse lettere dai Confratelli che hanno preso parte all’appuntamento. Tutti segnalano, oltre alla bontà dell’iniziativa, anche l’orizzonte che si è aperto con questo nostro con-venire e con la firma della Carta di Firenze”. “Noi vogliamo costruire la pace: vogliamo farlo per le nostre città, per le nostre comunità religiose, per le nostre famiglie, per i nostri figli”, ha assicurato il presidente della Cei: “La pace è un valore che non si può barattare con nulla. Perché la vita umana non si compra e non si uccide! Sogniamo e vogliamo la pace tra tutti i popoli”. “Per questo, venerdì 25 marzo, Festa dell’Annunciazione, ci uniremo con i Vescovi e i presbiteri di tutto il mondo a Papa Francesco che consacrerà la Russia e l’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria”, ha reso noto Bassetti: “è un ulteriore segno della misericordia di Dio che, al contempo, esprime tutta la preoccupazione del Santo Padre per questa situazione estremamente pericolosa per l’umanità intera. Sappiamo che la pace nasce anzitutto nel cuore di ciascuno, dalla volontà di accompagnarsi reciprocamente nel cammino della vita, di stringere relazioni fondate sulla fraternità. In questo senso le Chiese, in ogni angolo del mondo, possono svolgere un ruolo insostituibile per l’edificazione di una vera pace, che ponga al centro dell’attenzione la dignità umana, il rispetto dei diritti, delle libertà di ogni persona e della vita, la costruzione di comunità solidali e aperte”.