“La famiglia è per tutti il nido d’amore dove la vita attecchisce; va perciò costruita su quel modello d’amore che è la santa famiglia di Nazareth, e va vissuta come piccola chiesa, plasmata sullo stesso modello trinitario da cui la Chiesa deriva. L’educazione dei figli è poi la grande fatica che i genitori devono affrontare”. Così il card. Gualtiero Bassetti nella sua omelia pronunciata nella cattedrale di San Lorenzo di Perugia, il pomeriggio del 19 marzo, solennità di san Giuseppe e festa del papà. Solennità, che nella cattedrale perugina, si è aperta con la suggestiva “calata” del Sant’Anello animata dall’omonima confraternita; la reliquia ritenuta dalla pietà popolare l’anello con cui la Beata Vergine Maria fu sposata a san Giuseppe, portata a Perugia sul finire del XV secolo dopo essere stata trafugata nella città di Chiusi. Dopo l’esposizione del Sant’Anello, è seguita la catechesi rivolta alle coppie di fidanzati e di sposi dal titolo: “Figlio perché ci hai fatto questo? L’arte della genitorialità oggi”.
L’Ufficio diocesano per la pastorale familiare, a fine celebrazione, ha voluto lasciare un segno della giornata a ciascun padre: una bottiglietta con l’acqua benedetta e un’immagine con preghiera a San Giuseppe.
Il card. Bassetti ha avuto parole di incoraggiamento anche per i fidanzati: “Voi fate un serio catecumenato, e cioè un vero cammino di fede prima di accedere al sacramento del matrimonio, che vi dà la grazia per essere ministri e comunicatori con Dio della vita. La comunità ecclesiale deve avere molta cura nei vostri confronti, educandovi alla conoscenza del ‘mistero grande’ insito nel matrimonio (Ef 5,32), anche con il ricorso agli strumenti che garantiscono l’esperienza religiosa: la preghiera, i sacramenti, la vita di grazia, il rispetto reciproco, oltre alla castità che deve precedere il matrimonio cristiano”.
Infine, la preghiera per la pace: “In quale senso potremmo mettere in atto la conversione che ci può salvare?”, si è chiesto il card. Bassetti dando, nel contempo, la risposta: “Ci viene in aiuto Giuseppe. Lui è anzitutto l’uomo ‘giusto’, come lo definisce l’evangelista Matteo (cf. Mt 1,19). La giustizia è il presupposto per la pace, e senza di essa non ci può essere pace vera. In questa guerra così atroce chiediamo a Dio di suscitare persone che, illuminate dal suo Spirito, sappiano costruire la pace. Chiediamo a san Giuseppe di proteggere la Chiesa tutta e in particolare le famiglie dell’Ucraina. Chiediamo alla Vergine Maria, Regina della Pace, di aiutarci a costruire la pace e ad ascoltare la voce del suo Figlio Gesù”.