Politica: card. Bassetti, “non è il tempo per effimere scorciatoie”, “rotta tracciata e ben salda” su abusi

“Purtroppo il clima sociale appare ancora profondamente segnato dai contraccolpi della pandemia a cui si sono da ultimo sovrapposte le angosce provocate dalla guerra. È necessario quindi che a tutti i livelli, da quello educativo e della comunicazione, a quello politico e giuridico, si diano risposte all’insegna della responsabilità e della solidarietà”. Ne è convinto il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, che aprendo il Consiglio permanente dei vescovi italiani ha affermato: “Non è il tempo per effimere scorciatoie. Bisogna rifuggire la tentazione di strumentalizzare il disagio per interessi ideologici e occorre invece adoperarsi per ricucire e pacificare il tessuto delle relazioni umane e civili, con un’attenzione speciale per i più piccoli e i più fragili”. “Proprio nell’ottica di questa premura, la Chiesa che è in Italia continua a procedere con passi decisi e convinti nella tutela dei minori e delle persone vulnerabili”, ha garantito il cardinale: “Quello degli abusi è un fenomeno che interpella nel profondo ciascuno e che non permette di abbassare la guardia. Ma, a tre anni dall’emanazione delle rinnovate linee guida, incentrate sulla garanzia per le vittime, e dalla costituzione del Servizio nazionale, è possibile dire che la rotta è tracciata e ben salda. Non solo vi è una rete di servizi che tocca ogni diocesi italiana, ma con l’istituzione capillare di Centri di ascolto, diocesani e interdiocesani, sono stati resi disponibili luoghi dove – con persone formate e competenti in grado di accogliere, comprendere e confortare – viene esercitata l’accoglienza autentica delle vittime. Grazie a una formazione sempre più diffusa, inoltre, è possibile parlare oggi di un aumento globale della consapevolezza in ogni membro della comunità ecclesiale, di una cultura rivolta sempre più alla riparazione che al nascondimento, di una tensione alla verità e alla giustizia che non lascia indietro nessuno”. Prosegue, quindi, “il cammino di discernimento e impegno per comprendere cosa è accaduto e perché, così da implementare ogni possibile attività di prevenzione e di tutela dei minori e delle persone vulnerabili all’interno della Chiesa”.

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