“Stiamo vicini a questo popolo, abbracciamolo con l’affetto, e con l’impegno concreto e con la preghiera. E, per favore, non abituiamoci alla guerra e alla violenza!”. Così il Papa, durante l’Angelus di ieri, davanti a 30mila persone radunate in piazza San Pietro, ha mostrato la sua vicinanza al popolo ucraino. “Non stanchiamoci di accogliere con generosità, come si sta facendo”, l’appello: “Non solo ora, nell’emergenza, ma anche nelle settimane e nei mesi che verranno. Perché voi sapete che al primo momento, tutti ce la mettiamo tutta per accogliere, ma poi, l’abitudine ci raffredda un po’ il cuore e ci dimentichiamo”. “Pensiamo a queste donne, a questi bambini che con il tempo, senza lavoro, separate dai loro mariti, saranno cercate dagli ‘avvoltoi’ della società”, ha raccomandato Francesco: “Proteggiamoli, per favore”. “Invito ogni comunità e ogni fedele a unirsi a me venerdì 25 marzo, solennità dell’Annunciazione, nel compiere un solenne Atto di consacrazione dell’umanità, specialmente della Russia e dell’Ucraina, al Cuore immacolato di Maria, affinché Lei, la Regina della pace, ottenga al mondo la pace”, l’esortazione finale.