“L’orrore del conflitto, che sta stravolgendo l’esistenza della popolazione ucraina, trascina nel suo vortice tutto il mondo, con un rovinoso effetto domino sull’andamento globale”. Con queste parole il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, ha analizzato gli effetti della guerra in atto in Ucraina sugli scenari internazionali. “Tutto è connesso, siamo interdipendenti – ha detto il cardinale introducendo il Consiglio permanente della Cei – tanto che se vogliamo affrontare i problemi sociali dobbiamo affrontare anche quelli ambientali e viceversa. Solo pensandoci all’interno di un’unica famiglia umana possiamo raccogliere le sfide del nostro tempo e generare speranza di futuro”. “L’impatto sconvolgente della guerra ha colpito la società italiana in un momento in cui sembrava potersi concretizzare il desiderio collettivo di una stagione di ritrovata serenità, avvalorata dai numeri di una ripresa economica eccezionalmente intensa e dal progressivo superamento delle misure anti-Covid”, ha fatto notare Bassetti: “La crisi energetica e l’aumento generalizzato dei prezzi stanno invece pesando in misura considerevole sull’andamento dell’economia e sulla vita concreta delle famiglie, già duramente provate dalle conseguenze della pandemia. Del resto, l’esperienza ci dice che la crescita economica è certamente una leva di fondamentale importanza per la ripresa complessiva del Paese, un presupposto ineliminabile, ma le sue ripercussioni sulla società non sono automaticamente virtuose”. “Un sintomo rilevante è rappresentato dal fatto che nel 2021, a fronte di un’avanzata impetuosa del Prodotto Interno Lordo, il numero delle persone in povertà assoluta sia rimasto sostanzialmente stabile e su livelli allarmanti”, ha denunciato il cardinale, secondo il quale “anche sul versante demografico i dati sono ancora una volta negativi, per l’effetto combinato delle morti per Covid – una tragedia che sarebbe intollerabile archiviare con superficialità e non solo perché il virus non è affatto domato – e dell’ennesimo minimo storico delle nascite che per la prima volta si sono fermate sotto la soglia emblematica delle 400mila unità”. In questo scenario, “è confortante la notizia delle prime erogazioni dell’assegno unico per i figli, un provvedimento lungamente atteso che in prospettiva potrebbe contribuire in modo significativo ad arginare questa deriva e che andrebbe integrato con altre misure non solo economiche”. Tuttavia, per il presidente della Cei, “occorre essere consapevoli che un’inversione di tendenza non sarà possibile senza un salto di qualità sul piano culturale”.