“Non siamo ancora al collasso con l’accoglienza di profughi provenienti dall’Ucraina messa a durissima prova dalla guerra. Quanti sono già arrivati vengono ospitati da familiari e amici residenti da tempo in Umbria”. A precisarlo è il direttore della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve, don Marco Briziarelli, che opera in stretto contatto con la comunità ucraina di rito greco-cattolico di Perugia, guidata dal cappellano don Basilio Hushuvatyy, e con le istituzioni civili locali preposte in materia.
“Stiamo assistendo a una vera e propria gara di solidarietà e condivisione umana e cristiana non solo messa subito in atto dalla comunità ucraina presente nella nostra regione – commenta il direttore della Caritas –, ma dalle nostre famiglie perugine. Nelle ultime 24 ore, dopo le interviste rilasciate ai media locali, ho ricevuto venti telefonate di persone disposte a mettere a disposizione parzialmente o totalmente propri alloggi per accogliere quanti fuggono dall’Ucraina”. Come ha ricordato ieri il card. Bassetti “nell’introdurci al ‘tempo forte’ della Quaresima, sono anche questi i gesti di carità da compiere, uniti alla preghiera e al digiuno penitenziale, per prepararci come figli di Dio ad accogliere nel nostro cuore il mistero della salvezza che ci giunge dalla Pasqua di Risurrezione”. Venerdì 4 marzo si terrà una veglia diocesana di preghiera per la pace, indetta dal card. Bassetti alle ore 21, nella cattedrale di Perugia.
Duplice l’accoglienza messa in campo: una è affidata alla Caritas diocesana, presso alcune delle sue strutture di ospitalità e negli alloggi messi a disposizione da perugini, che possono accogliere nel medio periodo alcune decine di nuclei familiari (soprattutto donne e minori). L’altra è gestita dall’altrettanto collaudato “Progetto diocesano per l’accoglienza di richiedenti protezione internazionale” che si occuperà di ospitare gli ucraini segnalati dalla Prefettura di Perugia. Il Progetto, spiega il responsabile, don Riccardo Pascolini, “è affidato alla società cooperativa ‘Unitatis Redintegratio’, impegnatasi a dare ospitalità ad almeno 40 profughi ucraini”. Infine, conclude don Briziarelli, “anche la nostra comunità diocesana, attraverso le parrocchie e i centri Caritas parrocchiali, è invitata a sostenere, con raccolte di denaro, i progetti messi in campo dalla rete internazionale della Caritas in collaborazione con la Caritas italiana (www.caritas.it)”.