Da Paese di transito, la Romania sarà Paese di accoglienza per i rifugiati dall’Ucraina e la Caritas Romania si prepara per ospitare coloro che sceglieranno di rimanere in terra romena. I responsabili delle dieci organizzazioni Caritas delle diocesi ed eparchie della Chiesa cattolica in Romania hanno partecipato il 1° marzo a un incontro organizzato dalla Confederazione Caritas Romania (Ccr): dopo il punto della situazione emergenza rifugiati, hanno stabilito modalità concrete di collaborazione. Sono quattro le organizzazioni Caritas nelle zone di confine con l’Ucraina: a Satu Mare, Baia Mare, Iasi e Bucarest; le altre organizzazioni offriranno supporto logistico e aiuti alimentari, sanitari ecc. “Aiutiamo sin dal primo giorno i rifugiati che sono di passaggio, e ci prepariamo già ad ospitare gli ucraini che rimarranno da noi: abbiamo individuato spazi di accoglienza e costruiamo team di volontari e specialisti per assistenza medica e psicologica”, dichiara al Sir don Gheorghe Dunca, direttore Ccr. Lo stesso succede a Iasi, dove il direttore della Caritas, don Iosif Iacob, confida: “Nessun giorno è come l’altro. Sono stato nella dogana di Siret: i rifugiati sono stanchi, affamati, spaventati. Dopo un viaggio difficile e pericoloso, aspettano in dogana per ore. Nei nostri centri di transito, dopo qualche ora o giorno di riposo, continuano il viaggio all’estero, dove li aspettano parenti o amici”. A Bucarest, la Caritas ospita studenti stranieri fuggiti dall’Ucraina, in attesa che le ambasciate li rimpatrino con voli umanitari.