“Se vogliamo ridare una spinta alla nostra vita cristiana, che avvertiamo un po’ stanca e affaticata, anche ripensando per un momento a questi due ultimi anni trascorsi alle prese con la pandemia da Covid-19, allora – risentendo le parole ‘Convertiti e credi al Vangelo’, nel momento in cui ci verranno imposte le ceneri sul capo – diremo al Signore il nostro impegno di pregare di più, di cambiare il modo di relazionarci con il prossimo e di non dimenticarci, con l’evangelica ‘elemosina’, dei poveri, dovunque essi vivano e soffrano”. Lo scrive mons. Giovanni Ricchiuti, vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti, nel suo messaggio per Quaresima.
“Nelle comunità ecclesiali saranno quaranta giorni nei quali, attraverso momenti particolari, ascolteremo con più attenzione la Parola di Dio (penso alla Lectio divina settimanale), parteciperemo con maggiore assiduità e frequenza, soprattutto la Domenica, alla celebrazione dell’Eucaristia, ci accosteremo al sacramento della Penitenza e daremo maggiore slancio alle opere di carità e di solidarietà, personalmente e collaborando con le/i volontarie/i delle Caritas parrocchiali”, ricorda il presule.
“Portare la semente da gettare” nei “campi di questa nostra umanità, per tanti versi incapace di sussulti di coscienza di fronte alla guerra e alla violenza, alle ingiustizie sociali, alla devastazione di questa casa comune che è la terra e agli egoismi personali e comunitari, richiederà forza, pazienza e fiducia”, ammette mons. Ricchiuti.
Nel messaggio il presule invita anche, dopo la messa delle ceneri, a pregare con l’adorazione eucaristica o con una veglia di preghiera, “perché – come ci ricorda il Signore – solo con il digiuno e la preghiera è possibile vincere il piano diabolico della violenza e della guerra”.