Conflitti armati: Unetchac, lunedì a Roma una conferenza su donne e ragazze nell’Africa sub-sahariana e anteprima della mostra su dramma minori vittime di guerra

(Foto: Unetchac)

Una mostra fotografica racconta il dramma di ragazze e minori vittime dei conflitti armati e diventa un appello per la pace in Ucraina e laddove nel mondo persistono guerra e violenza: l’Universities Network for Children in Armed Conflict (Unetchac) organizza in Campidoglio, a Roma, la conferenza “Networking for a brighter future! Women and girls in the Sub-Saharan Africa: Transforming Education for a Sustainable Future”.
L’evento, organizzato in collaborazione con l’Istituto di studi politici S. Pio V e l’Accademia della legalità, si svolgerà lunedì 7 marzo, alle 16, presso la Sala Del Carroccio: nel corso della conferenza sarà presentata in anteprima la mostra del fotografo Mohamed Keita che sarà promossa dal Network in collaborazione con la Rappresentanza permanente d’Italia presso le Nazioni Unite a New York e sarà ospitata al palazzo delle Nazioni Unite durante la 66ª Commissione sullo status delle donne (Csw).
“Uno scatto mi ha reso un fotografo da rifugiato. Adesso, grazie alla fotografia e insieme all’Universities Network, posso contribuire a sensibilizzare l’attenzione delle persone sulla condizione che vivono i bambini che non solo in Africa conoscono l’esperienza della guerra – ha dichiarato Keita -. Quanto sta accadendo nel mondo ci insegna che dobbiamo sempre lavorare insieme per proteggere i bambini!”.
Le fotografie della mostra ritraggono le giovani e i bambini dell’Africa sub-sahariana e raccontano l’indifferenza che, troppo spesso, rende invisibili queste vite.
Una violenza che oggi si ripete anche nell’Occidente tecnologico e interconnesso, come stiamo vivendo, e che fa soprattutto dei bambini le vittime più vulnerabili.
“La guerra è un atto grave, ingiustificabile, inaccettabile, ed è sempre inesorabilmente una sconfitta per tutte le parti coinvolte. Alle volte può apparirci lontana, come i conflitti in Africa, alle volte è a noi vicina: ma è sempre drammaticamente reale con i suoi effetti devastanti sui civili, e in particolare sui bambini innocenti. Per questo la guerra uccide ogni giorno: uccide speranze, persone e un futuro possibile”, ha dichiarato Laura Guercio, membro del Comitato di coordinamento dell’Universities Network.

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