“Non crediamo nelle barriere, non crediamo nella guerra, vogliamo la pace, vogliamo un modo di tutti fratelli, senza escludere nessuno”. Lo ha detto frate Giampaolo Cavalli, nel suo saluto al Papa in occasione dell’udienza, in Aula Paolo VI, al Piccolo Coro dell’Antoniano di Bologna e i Cori della Galassia dell’Antoniano. “Nessun bambino può essere derubato della propria infanzia, dell’innocenza, della vita”, ha proseguito il religioso: “E oggi vogliamo gridarlo insieme a lei, insieme a questi bambini, i bambini dei cori, i bambini che sono dovuti scappare dai loro paesi, alcuni sono qui con i loro genitori, i bambini della Siria che abbiamo conosciuto, i bambini dell’ucraina e della Russia, due di loro – Sofia e Nicola – sono qui accanto a me”. “Ci sarà un futuro, solo se saremo capaci di vivere da fratelli, se non chiuderemo gli occhi davanti al dramma della povertà dilagante, della guerra che impedisce a milioni di uomini, donne, giovani e bambini di vivere in maniera degna di essere umani”, ha concluso frate Cavalli sulla scorta di Papa Francesco.