Papa Francesco: “guerra nel cuore dell’Europa ci lascia attoniti”, “piangere con i nostri fratelli ucraini”. “Fermare la guerra”, “umanità minacciata da abuso perverso del potere e da interessi di parte”,

“Ciò che stiamo vivendo in queste ultime settimane non è quello che speravamo dopo la difficile emergenza sanitaria provocata dalla pandemia, che ci ha fatto sperimentare un segno di impotenza e di timore, assieme alla condizione di fragilità della nostra esistenza”. Lo scrive il Papa, nel messaggio inviato a mons. Gintaras Grušas, arcivescovo di Vilnius e Presidente del Ccee, in occasione dell’apertura delle Giornate Sociali Cattoliche Europee, in corso a Bratislava fino al 20 marzo. “La tragedia della guerra che si sta consumando nel cuore dell’Europa ci lascia attoniti”, prosegue Francesco: “mai avremmo pensato di rivedere simili scene che ricordano i grandi conflitti bellici del secolo scorso”. “Il grido straziante d’aiuto dei nostri fratelli ucraini ci spinge come comunità di credenti non solo a una seria riflessione, ma a piangere con loro e a darci da fare per loro; a condividere l’angoscia di un popolo ferito nella sua identità, nella sua storia e tradizione”, l’’invito del Papa: “Il sangue e le lacrime dei bambini, le sofferenze di donne e uomini che stanno difendendo la propria terra o scappando dalle bombe scuotono la nostra coscienza. Ancora una volta l’umanità è minacciata da un abuso perverso del potere e degli interessi di parte, che condanna la gente indifesa a subire ogni forma di brutale violenza”. Poi il ringraziamento ai vescovi presenti “per la sollecita e corale risposta nel soccorrere quella popolazione, garantendole aiuti materiali, accoglienza e ospitalità. Non stanchiamoci in questo, e non cessiamo di invocare da Dio e dagli uomini la pace”. “Vi esorto pertanto a continuare a pregare, affinché quanti detengono le sorti delle Nazioni non lascino nulla di intentato per fermare la guerra e aprire un dialogo costruttivo per porre fine all’immane tragedia umanitaria che sta provocando”, l’appello di Francesco, secondo il quale “oggi più che mai urge rivedere lo stile e l’efficacia dell’ars politica. Davanti ai tanti mutamenti a cui stiamo assistendo a livello internazionale, è doveroso rendere possibile lo sviluppo di una comunità mondiale, capace di realizzare la fraternità a partire da popoli e nazioni che vivano l’amicizia sociale”.

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